Patrimonio ittico in calo a causa dei danni di “Vaia” 

L’allarme dei pescatori di Pergine. Domenica mattina assemblea all’auditorium don Milani La Provincia ha assegnato 110 mila euro per ripristinare la presa della troticoltura nel Fersina


ROBERTO GEROLA


Pergine. Saranno i danni provocati dal nubifragio “Vaia” a tenere banco nel corso dei lavori dell’annuale assemblea dei pescatori in programma domenica a Pergine. L’associazione Pescatori Fersina e Alto Brenta, da qualche tempo (circa sei anni) ha la possibilità di utilizzare un complesso ittiogenico in località Caspito nell’alveo del torrente Fersina all’altezza di Sant’Orsola e nel territorio di quel Comune. Una struttura realizzata con finanziamento pubblico ma anche con il lavoro degli stessi pescatori. Una struttura con otto vasche collegate fra di loro e attraversate da una derivazione della Fersina. Vi venivano ospitate le “fattrici” le cui uova erano poi trasportate all’incubatoio di Valscura. Gli avannotti finivano poi nella Fersina e altri corsi d’acqua ma anche nel Lago di Caldonazzo. L’opera dell’associazione guidata da Sergio Eccel era considerata determinante per il ripopolamento della fauna ittica. “Vaia” con la impetuosità della corrente aveva provocato seri datti all’opera di presa. Il danno era stato calcolato fin da subito sui 100.000 euro circa.

In primavera il via ai lavori

«Il ripristino dell’opera è stata finanziata con 110.000 euro, ci ha detto ieri Sergio Eccel, presidente dell’associazione, e la somma è stata assegnata dalla Provincia al Comune di Sant’Orsola che sta provvedendo alla procedura di appalto dei lavori. Pensiamo che in primavera l’intervento potrà iniziare e quindi ripristinare l’opera di persa nell’arco di un breve tempo». Per l’Associazione, ma anche per il patrimonio ittico nei laghi e torrenti, la struttura del “Caspito” rappresenta un elemento determinante per quanto riguarda la qualità oltre che quantità ed è tenuta in alta considerazione in tutto il Trentino. Insieme a quella di Valscura (territorio comunale di Caldonazzo) è seguita e curata dagli stessi pescatori dell’associazione.

Recupero patrimonio

Nei mesi successivi, l’azione dei pescatori si è concentrata nel recupero del patrimonio ittico che in questo modo ha evitato grandi danni. I pesci hanno trovato ospitalità nelle strutture messe a disposizione dai pescatori di Rovereto e di Borgo. In seguito ai danni subiti dal torrente Fersina, la “resa” ha registrato un brusco calo che è stato in parte attenuato da un aumento delle semine. Ma all’assemblea non si parlerà solo di “Vaia”.

Sergio Eccel tratterà anche della pesca nel lago di Caldonazzo che giudica particolarmente positiva. Sarà poi illustrata l’attività sportiva attuata durante l’anno come il Coregone Trofhy svoltosi nel marzo dell’anno scorso e ripetuto nel marzo scorso: due edizioni con particolare successo vista la folta partecipazione di concorrenti provenienti anche dall’estero.

Il bilancio e il consuntivo

L’assemblea di domenica mattina (dalle ore 9, auditorium don Milani) prevede naturalmente l’esame del bilancio consuntivo 2019 e quello preventivo 2020. Attualmente, l’Associazione Pescatori conta oltre 420 soci e allarga la propria competenza sui laghi e corsi d’acqua dell’Alta Valsugana comprendendo anche Lavarone.















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