Osler lascia il consiglio prima ancora di entrarci 

La nuova consiliatura a Levico Terme. Giovedì prossimo la proclamazione degli eletti ma il candidato della Lega più votato ha già presentato le dimissioni: gli subentrerà Cristian Libardi


Beppe Castro


Levico terme. Il primo segnale l’aveva lanciato alcuni mesi fa, quando manifestò il desiderio di non volersi candidare alle elezioni amministrative. Poi però la scelta definitiva di ricandidarsi con la Lega e la soddisfazione per essere stato il primo degli eletti del Carroccio con 73 voti, nella tornata amministrativa del 26 maggio scorso. Salvo poi fare marcia indietro. Moreno Osler l’altro ieri ha presentato al segretario comunale di Levico Terme, Nicola Paviglianiti, la sua lettera di dimissioni dove, in una nota di poche righe, ha comunicato la sua decisione di non occupare lo scranno del consiglio comunale di via Marconi che l’ha già ospitato per quattro anni, dal 2010 al 2014, durante la consiliatura dell’allora sindaco Gianpiero Passamani. Abbastanza curioso il fatto che Osler abbia formalizzato le dimissioni ancor prima del giorno della proclamazione degli eletti fissata per giovedì prossimo 27 giugno. Ora si dovrà dare avvio alla procedura di surroga che sarà completata però nella seconda assemblea, con la nomina del primo dei non eletti del partito di Salvini come conferma il segretario Paviglianiti: «Osler ha già rinunciato allo status prima della convalida, ma poco cambia visto che le dimissioni sono irrevocabili. Magari già il 27 giugno, subito dopo la proclamazione degli eletti, si potrà inserire all’ordine del giorno una integrazione con la surroga del nuovo consigliere che potrà poi nella seconda assemblea prendere l’esercizio delle proprie funzioni ».

Osler, che lascia spazio in consiglio a Cristian Libardi, primo dei non eletti della Lega, spiega le motivazioni delle sue dimissioni: «È una scelta molto difficile e dolorosa perché capisco il disagio che possono provare i miei 73 elettori. Chiedo scusa a loro per questo passo indietro che nasce da una esigenza lavorativa che avevo già manifestato ai vertici del partito. Ho peccato di presunzione perché alla fine ho detto di sì alla Lega pensando di potermi dedicare sia al lavoro di agricoltore che alla politica con lo stesso impegno. Inoltre mi sono reso conto dopo le elezioni, che il gruppo della Lega messo in piedi da Cristian Libardi e Aldo Chirico, è molto coeso e strutturato adeguatamente con persone competenti, ma io mi sono sentito inadeguato nonostante avessi già maturato una prima esperienza politica durante la sindacatura Passamani come consigliere comunale della Lega Nord. Ero da solo e non c’era nessuna dietro e trovandomi oggi con questa squadra davvero capace, ho capito di non essere all’altezza del compito e delle aspettative che tutto il gruppo e la nuova classe dirigente riponevano in me. Piuttosto che fare brutta figura io e farla fare alla Lega, ho preferito dimettermi subito. Mi assumo tutte le responsabilità per un gesto inconsueto e grave lasciando spazio a Cristian Libardi, primo dei non eletti del Carroccio, che saprà fare benissimo il suo lavoro sui banchi dell’opposizione. Aggiungo anche che considero chiusa in maniera definitiva, la mia esperienza politica a Levico Terme».

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Scuola & Ricerca

In primo piano

Economia

Industria trentina: prosegue il calo delle assunzioni, allarme dei sindacati

I dati di ottobre dell'Agenzia del lavoro segnano un -13,8%, nei primi dieci mesi dell’anno i nuovi contratti nel manufatturiero sono scesi dell’8,9% rispetto allo stesso periodo del 2023. La perdita è compensata da posti meno qualificanti nel commercio e nell'agrcoltura. Cgil Cisl Uil chiedono alla Provincia misure più mirati e efficaci per aiutare il settore in sofferenza