Pergine . È venuta ieri l’ufficialità relativa alla reintroduzione al “Marie Curie” del biennio del percorso di studio denominato “Istituto tecnico – indirizzo amministrazione finanza e marketing”. Più semplicemente si parla di “biennio tecnico economico” (ex ragioneria) uguale a Pergine e a Levico. Se nella città termale si può poi proseguire nel corso “turistico”, a Pergine si può proseguire con il Web Marketing. Soddisfazione totale ieri da parte della dirigente Elina Massimo, ma anche dell’ufficio di vice presidenza che si è subito dichiarata disponibile per ogni informazioni riguarda l’offerta formativa visto che le iscrizioni partono il prossimo 7 gennaio. Al di là della soddisfazione appunto, la “battaglia” vinta riguarda un indirizzo tra i migliori che vede i giovani con un impiego sostanzialmente assicurato.

Il biennio era stato cancellato a Pergine dall’allora presidente Ugo Rossi nel novembre del 2015 per mantenere solo quello di Levico. Un provvedimento che si è rivelato un flop: doveva far confluire a Levico quanti (studenti perginesi, mocheni e pinetani) sceglievano l’indirizzo scolastico; invece, e sono stati oltre trenta, evidentemente per comodità, si sono iscritti a Trento, sottraendo così, e inutilmente, studenti al “Curie” e creando maggiori disagi. Nel novembre del 2015 c’era stata una sorta di sollevazione contro la decisione di Rossi, sollevazione trasversale dal punto di visto politico ma anche della popolazione: raccolta di firme (oltre 3.000) e loro consegna in Provincia, interrogazioni, incontri, proteste, striscioni, scambio di dati. Sulla decisione, Rossi fu irremovibile provocando dure reazioni in molti ambienti e personalità proprio perché non si riscontravano valide motivazioni. Oltre tutto veniva a penalizzare l’organizzazione dei corsi e soprattutto a mortificare l’impegno di quei docenti (con l’allora dirigente Paolo Chincarini) che al settore si erano dedicati. La mobilitazione fu totale anche da parte degli esponenti politici della Valsugana (come Passamani, Kaswalder ed altri).

Cambiato il quadro politico a Trento, le richieste per riportare il biennio a Pergine erano riprese da parte di un po’ tutti gli “attori” partendo dall’ amministrazione comunale e dal dirigente Paolo Chincarini, che avevano più volte sollecitato i nuovi amministratori a riportare al “Curie” di Pergine il biennio, e che lasciando la sede di Pergine aveva scritto una sorta di lettera d’intenti alla dirigente Elina Massimo che pure condivideva fin da subito la richiesta. Tra i numerosi docenti mortificati per la scelta di Rossi, anche Stefania Squassoni (referente per l’indirizzo) che insieme ai colleghi era stata promotrice di molte iniziative perché «il corso rappresentava e rappresenta un’eccellenza - diceva - con l’ex ragioneria (specie informatica) è la formazione più richiesta a livello trentino dalle aziende. Ci saranno ricadute negative per i giovani sul territorio, diceva ancora, nonché per le aziende vista la preparazione di quanti escono con il diploma». Erano state investite decine di migliaia di euro, e gli stessi studenti con le loro cooperative avevano finanziato corsi, laboratori e attrezzature (tabelle interattive). Docenti e studenti erano scesi in piazza con i gazebo per raccogliere firme contro la decisione di Rossi. Dal prossimo anno scolastico, tutto torna come prima.

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