Olimpiadi, il sindaco: «Piné c’è»

Baselga di Piné. Una, se non la maggiore, difficoltà, quando si parla di grandi progetti pubblici, consiste nella condivisione politica della decisione e Baselga di Piné non fa eccezione. Con le...


Giorgio Andreotti


Baselga di Piné. Una, se non la maggiore, difficoltà, quando si parla di grandi progetti pubblici, consiste nella condivisione politica della decisione e Baselga di Piné non fa eccezione. Con le Olimpiadi 2026, però, è quasi unanime la volontà sull’altopiano di riuscire a fare qualcosa d’importante, forse per la prima volta, in un momento in cui la difficile situazione economica si accompagna ad una pandemia terribile da sconfiggere. Sarà la forza derivante dalla volontà di risorgere, sarà il coinvolgimento, al di là delle logiche di schieramento, delle persone che hanno consentito, al nuovo sindaco Alessandro Santuari, di portare alla condivisione totale del progetto. All’unanime volontà di Baselga si accompagna anche quella della Provincia, con la decisione di dotare l’altopiano di un centro sportivo all’altezza dell’evento mondiale. E’ a tal proposito che Alessandro Santuari ha voluto riflettere sulle Olimpiadi, dove anche Piné c’è.

«A poco più di 5 anni dall’evento olimpico anche il nostro altopiano è ai blocchi di partenza - osserva Santuari -, in attesa del via ufficiale della corsa che ci porterà all’organizzazione dell’evento, storica e unica location nazionale del pattinaggio su ghiaccio di “pista lunga”. Sport che nel tempo ha catalizzato anche short track, hockey e artistico, oltre al tiro con l’arco, che ha ospitato mondiali, universiadi e competizioni internazionali. Il pattinaggio su ghiaccio è uno sport di nicchia, e proprio in quanto tale ha dato vita ad una delle tante eccellenze che il nostro altopiano può vantare nel panorama internazionale. L’attuale impianto, dopo più di 30 anni di esercizio, necessita di importanti interventi di manutenzione, per ragioni di sicurezza, affidabilità ed efficienza. L’occasione olimpica è unica per ridare slancio e vitalità alla struttura ed al contesto che la circonda. Purtroppo qualche presunto “esperto” avanza dubbi sulla sostenibilità dell’opera nel nostro Comune. Come nelle logiche urbanistiche attuali, che prevedono di dare priorità alla ristrutturazione di edifici esistenti rispetto al consumo di suolo “nuovo”, anche nel nostro caso si tratta di riqualificare una struttura esistente dandole nuova vita e restituendole valore e migliore integrazione nel contesto locale».

Santuari quindi prosegue: «Il concetto di “cattedrale nel deserto” ben si addice a siti nei quali si piantano nuove opere non riconosciute dal territorio, che non hanno radici in quel luogo e sono destinate all’inutilizzo (nelle passate olimpiadi tanti sono stati gli esempi). L’Ice Rink di Miola è una struttura che ormai fa parte del territorio, è del territorio e l’occasione olimpica è stata supportata, sebbene con diversa forza e idee, sia dalla attuale maggioranza che dalla minoranza che ha governato fino a settembre 2020: è espressione della nostra gente. Anche il nuovo asse delle Apt Piné – Cembra - Fiemme) risulta ideale potendo condividere un’offerta integrata e completa, favorita anche da una viabilità migliorata tra le valli».

L’amministrazione comunale sta studiando progetti validi affinché lo stadio, dopo lo svolgimento delle competizioni olimpiche, «permetta di dare spazio a utilizzi tra i più svariati (polivalenza), facendo da catalizzatore per altre manifestazioni ed usi sportivi e non solo, sia interni che esterni (è allo studio il possibile uso anche della copertura)», assicura Santuari. Non dimenticando le opere infrastrutturali sulla viabilità locale, e il necessario completamento di collegamenti ciclopedonali tra Stadio e altopiano allargato per creare quell’ambiente ospitale in grado di dare un’offerta completa e estesa all’intero arco dell’anno. «La natura ci ha regalato tanto, è ora di saperne cogliere i frutti», conclude Santuari.













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