Mercatini di Natale, ci sono da restituire 200 mila euro 

Levico Terme. Gli organizzatori dell’evento cancellato dovranno restituire a una quarantina di espositori che in giugno avevano versato la caparra per prenotare la casette nel parco


Franco Zadra


Levico terme. La rinuncia forzata alla diciannovesima edizione del Mercatino di Natale più incantato del Trentino ha messo il Consorzio Levico in Centro nella doverosa condizione di dover restituire quanto una quarantina di espositori, circa metà da fuori provincia, avevano già versato fin dal giugno scorso a conferma della loro partecipazione nel periodo natalizio all'interno del parco Asburgico.

Se, per l'intera stagione invernale levicense, si parla della perdita di un indotto complessivo di 40 milioni di euro, e dunque delle ripercussioni molto pesanti sono già prevedibili sul tessuto economico generale, per quanto riguarda il Consorzio occorre leggere la situazione in prospettiva, anche se il presidcente, Efrem Filippi, si mostra fiducioso in una ripartenza per celebrare almeno un ventesimo degno di tale traguardo.

«Abbiamo già deliberato – ha detto Filippi – di restituire il 75% della quota versata dagli espositori, tenendo conto anche dei contributi che il Comune ci darà a febbraio nel caso riuscissimo a fare qualche manifestazione. A questo proposito annuncio già che stiamo organizzando di riportare la “magia del Natale” in centro storico, nonostante il Covid. Per il momento dobbiamo registrare un danno importante, ma siamo riusciti a fermarci prima del disastro, poiché a luglio era ancora possibili rischiare nell'auspicio di fare i Mercatini, ma ora si sarebbero dovute cominciare a montare le casette nel parco e i costi sarebbero raddoppiati di colpo».

Ogni espositore ha già versato una quota di partecipazione tra i tremila e i seimila euro, circa 200mila euro che il Consorzio ha già in parte speso per la promozione e l'organizzazione dei mercatini che inizia già a partire dal febbraio successivo alla chiusura. Di questi, 150mila ritorneranno agli espositori «entro la fine di novembre – dice ancora Filippi -, e rimane pacifico che questi avranno un diritto di prelazione per la partecipazione all'edizione prossima. Devo poi dire che al novanta per cento degli espositori hanno creduto in noi e hanno accettato senza problemi di partecipare al perdita nell'ottica del rischio di impresa. Con alcuni si è dovuto discutere per chiarire meglio, ma alla fine tutti hanno accettato la situazione. Capisco bene che cosa significa per una piccola azienda il dover perdere del denaro, ma ho avuto anche chi mi ha detto “teneteveli tutti”. È dura per tutti, ma penso soprattutto alle centinaia di maestranze coinvolte nella stagione invernale che sono state lasciate a casa, e da gennaio dovranno ripartire, senza soldi e senza la spinta positiva della stagione trascorsa».

Tra chi ha inghiottito il boccone amaro c'è Mauro Zancanella, gestore del bicigrill, da sempre “anima poderosa” dei Marcatini di Natale. «Aspetto fine mese – ha detto Zancanella – per vedere se davvero onoreranno la promessa di restituire il 75%, poi chiederò un rendiconto preciso per sapere come sono stati spesi questi soldi perché sono d'accordo di pagare i debiti, se ci sono, ma che sia per tutti uguale».

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