Levico, i parchi cittadini sono trattati come cestino dei rifiuti

levico terme. Ci risiamo. Il senso civico di molti avventori occasionali che visitano Levico Terme in estate è una virtù ancora da conquistare. Al momento appartiene a una stretta minoranza di...


Beppe Castro


levico terme. Ci risiamo. Il senso civico di molti avventori occasionali che visitano Levico Terme in estate è una virtù ancora da conquistare. Al momento appartiene a una stretta minoranza di turisti e di giovani che soprattutto nei weekend popolano la movida notturna levicense. Ma in questo primo scorcio di stagione estiva non sono solo i luoghi maggiormente attrattivi del centro termale a essere presi d’assalto dagli incivili. Così il panorama che ci si ritrova in alcuni punti di ritrovo di giovani e avventori è davvero desolante: un oltraggio al bellissimo paese. Chi va al Parco Asburgico per respirare aria pura, deve tapparsi gli occhi e a volte anche il naso visto che la presenza del caldo amplifica i cattivi odori se l’area verde viene cosparsa da scarti di pizza. Il cittadino non può che assistere inerme a chi sfregia un posto così magico. Già dopo la fine del lockdown facevano bella mostra sulle strade e anche nei giardini pubblici le mascherine chirurgiche ma adesso si va oltre: parti di pizza e carta di alluminio impregnata di olio abbandonata sull’erba del Parco gettata ai piedi di alberi secolari. Ma gli incivili sporcano anche le strade storiche di Levico Terme in particolare la via Dante e il viale Lido dove chi sta seduto nelle panchine con i tavoli di legno, lascia nei pressi dopo aver consumato cartacce, bottiglie di vetro e plastica e residui.

«Sbagliato pensare che il problema è loro e solo loro - spiega una levicense che abita nei pressi del centro storico -. Le conseguenze poi le paghiamo noi, cioè l’intera cittadinanza. Una città come Levico non pulita o sporcata da questi incivili poi dà la convinzione a chi viene in vacanza di non trovarsi un ambiente civile».

Fai quattro passi a piedi e raggiungi il lago e qui nonostante i cestini, che a dire il vero sono già stracolmi di bicchieri di plastica nel primo pomeriggio, a essere preso di mira è il Parco Segantini. Qualcuno appena i cestini sono pieni anziché recarsi negli appositi contenitori stradali trasgredisce le regole preferendo buttarli sul prato o addirittura nel lago. Serve un invito alla civiltà, al rispetto di tutti gli spazi di uno dei paesi più belli d’Italia dove per quasi 9 mesi l’anno prevalgono e la pulizia e la tutela ambientale.













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