La sesta farmacia aprirà entro la fine del 2019 

La conferma arriva dal direttore della “Comunali spa” Lorenzo Arnoldi Servirà Pergine nord con le frazioni di Zivignago, Canezza, Serso e Viarago


di Roberto Gerola


PERGINE. Tra le pieghe dell’argomento “Farmacia Comunale”, l’altra sera in sede consiliare, è tornata a far capolino la sesta farmacia a Pergine. Risulta in arrivo fra un anno o poco più. Probabilmente. Il via libera alla sesta farmacia a Pergine risale al maggio del 2012 ed era stata presa dall’allora consiglio comunale, con l’astensione dell’allora opposizione (Alternativa, Lega Nord e Civica). Era stato accertato che il parametro di una farmacia ogni 3.300 residenti permetteva appunto l’apertura di una nuova (e appunto sesta) farmacia dopo quella aperta nel 2009 a Madrano e appaltata a privati. Per ottenere un’altra farmacia (la settima), i residenti dovrebbero arrivare a quota 21.451 (3.300x6 + 1.651). A fine 2017 erano 21.384. Oltre a Madrano le farmacie private sono in centro: in via Bellini, in piazza Serra e al Marcadel. Poi a San Cristoforo (l’unica “Comunale”). Secondo quanto allora deciso, seguendo tuttavia le disposizioni di legge, la zona da coprire dal servizio farmaceutico era stata individuata nella parte alta di Pergine (via Spolverine) con Zivignago (che comprende anche via Lagorai), Canezza, Serso e Viarago. L’unica area ad esserne sprovvista. In totale, dovrebbe servire, almeno sulla carta, un bacino di utenza consistente in circa tremila utenti. Come era uscito il bando, c’erano stati subito ricorsi (da parte delle altre farmacie private) contro l’apertura. Era quindi intervenuta la Provincia a resistere in giudizio. La vicenda dovrebbe concludersi appunto fra un anno.

In questo senso le dichiarazioni rilasciateci martedì sera dal dottor Lorenzo Arnoldi, direttore delle Farmacie Comunali spa che mette in rete dieci farmacie comunali in altrettanti Comuni. Il dirigente era intervenuto in aula a supporto della delibera in approvazione che faceva riferimento alla farmacia comunale di San Cristoforo istituita come “comunale” nel gennaio 1998, dopo aver esercitato il diritto di prelazione nella gestione annunciando che sarebbe stata comunque affidata alle “Farmacie Comunali spa” di Trento, società in house. In quell’occasione, Pergine era entrata nel capitale sociale acquistando un pugno di azioni. Il Comune veniva remunerato solo con i dividendi relativi a questo “pugno” di azioni. Nel maggio dell’anno scorso era stata approvata da tutti i Comuni soci, una serie di modifiche. Nel frattempo, le Farmacie Comunali spa aveva acquistato i muri della farmacia di San Cristoforo. In seguito a questo modifiche (spiegate nel dettaglio dal sindaco Roberto Oss Emer e dal direttore Arnoldi) la remunerazione del Comune sarà più equa e cioè in base allo status della farmacia comunale sul territorio. Per San Cristoforo, il fatturato ammonta a 1,3 milioni di euro all’anno, il compendio farmaceutico ha un valore di 740.000 euro. La remunerazione consiste 2% annuo sul valore del compendio più 70.000 euro pari al 50% del risultato operativo lordo che ammonta a 140.000 euro. A fronte di qualche richiesta circa possibili “perdite”, Arnoldi aveva parlato di «rete di farmacie che avrebbe potuto far fronte anche a un mercato turbolento». Marina Taffara (Pd) ha chiesto che tale introito fosse finalizzato alle necessità socio assistenziali dei cittadini più bisognosi. La proposta è stata respinta. Senza votazione. La delibera è passata con la sola astensione della Lega.













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