La sequoia di Bosentino ha i giorni contati

altopiano della vigolana. lLa sequoia di Bosentino (precisamente di Migazzone) ha i giorni contati. Il commissario Massimo Fasanelli ha confermato ieri la sua decisione di emettere a breve un...


Maddalena Di Tolla Deflorian


altopiano della vigolana. lLa sequoia di Bosentino (precisamente di Migazzone) ha i giorni contati. Il commissario Massimo Fasanelli ha confermato ieri la sua decisione di emettere a breve un provvedimento per l’abbattimento dell’albero, alto oramai 28 metri e collocato molto vicino ad alcune abitazioni, considerate a rischio per una potenziale caduta. La pianta risulta sana, esente da malattie a parassiti, con uno sviluppo quasi perfetto verso l’alto, esente da lavori di scavo alle radici che ne compromettano la stabilità, stando all’ultimo accertamento svolto nel 2018 dai tecnici della Fondazione Edmund Mach. Gli abitanti delle case attorno al maestoso albero non autoctono, però, hanno paura, soprattutto dopo la tempesta Vaia, e nei mesi scorsi hanno raccolto le firme per chiederne l’abbattimento.

Il sindaco Perazzoli aveva deciso di procedere con ulteriori controlli, dopo che a febbraio si era ipotizzato di tagliarla. Il commissario Fasanelli ritiene invece suo dovere, come ci ha spiegato, garantire la pubblica incolumità. «Nessuno oggi mi garantisce che ancorché sana la pianta non cada, e considerata la sua posizione molto vicina alle case, e considerato anche che le radici stanno danneggiando l’asfalto e la sede stradale, ritengo di doverla fare abbattere. Si procederà poi anche alla sistemazione stradale. Chiarisco però che non occuperemo quello spazio con nuovi parcheggi». Le voci di paese infatti da tempo sussurrano espressamente di altre motivazioni accanto a quelle legate alla sicurezza.

Della sequoia si è parlato mercoledì sera al Palazzetto comunale di Bosentino, in una conferenza pubblica organizzata da Michela Bonvecchio, ex assessora, e Fernando Leonardelli, a lungo sindaco della frazione di Bosentino quando era comune. Le posizioni emerse dalle circa quaranta persone presenti, in un dibattito a tratti teso e animato, variano da un affetto per la pianta che ne richiede la permanenza, passando per le paure dei residenti, fino al fastidio di taluni per la mancanza di spazio, occupato anche dalla pianta.

Leonardelli e Bonvecchio hanno fatto un excursus storico, ricordando che la sequoia fu piantata negli anni Settanta dalla Pro Loco e che nel tempo è diventata un simbolo per il paese, tanto da entrare nell’iconografia del nuovo stemma comunale, approvato nel 1987 dal Comune. Molte persone non si riconoscono in tale simbolo, altre invece sembrano farlo. Alla fine della serata Bonvecchio ha raccolto le firme per chiedere al Commissario di effettuare ulteriori accertamenti prima di decidere di abbattere la pianta. Giorgio Maresi, tecnico della Fem, ha ribadito la salute e stabilità dell’enorme sequoia, spiegando che anche Vaia non l’ha abbattuta.













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