La scultura di ghiaccio di quattro pinetani
La squadra ha rappresentato l’Italia al “World Snow Festival” in Svizzera conquistando il quarto posto
BASELGA DI PINÉ. E’ tempo di neve ghiacciata e per gli appassionati, naturalmente, è tempo di sculture e di festival. La più importante manifestazione europea che, da oltre trentacinque anni organizza il Festival Mondiale della neve è a Grindelwald in Svizzera. Ai piedi dell’Eiger, in questo delizioso villaggio delle Alpi Bernesi che ospita uno dei più popolari festival invernali “World Snow Festival 2019” i rappresentanti italiani, tutti pinetani: Pietro Germano, Gino Casagranda, Tiziano Broseghini e Roberto Casagranda, accompagnati da Marina Schmoll, ospiti da sempre, hanno realizzato una loro interpretazione dei “Sogni”, il titolo proposto dagli organizzatori.
«Il tempo era decisamente favorevole, temperature rigide e giornate assolate assieme ai panorami mozzafiato che quest’angolo di Svizzera ci regala - spiega Pietro Germano - ci hanno aiutato a scolpire il nostro cubo di neve 3x3x3 curandone i più minuziosi particolari, permettendoci di creare delle forme slanciate, ardite, tanto da sfidare la statica e le leggi gravitazionali. Avevamo ideato un “caldo sogno tropicale” che, nell’ambiente ha riscosso molto successo, soprattutto fra la giuria dei turisti che ci ha premiato con un bel 4° posto, ma ha entusiasmato tutti, anche gli altri scultori».
«E’ importante - prosegue Germano - comprendere che questi concorsi internazionali sono frequentati da artisti di tutto il mondo e che è un rendez-vous che noi tutti attendiamo con ansia. Quando arriva l’invito da parte del comitato organizzatore, dopo una selezione molto accurata, tutte le squadre che hanno partecipato, anche gli scorsi anni e in altri eventi in giro per il mondo nordico, si rivedono con piacere e consolidano la loro amicizia. La partecipazione al concorso non è vissuta dagli scultori come una competizione da vincere per sentirsi i migliori, è una piacevole esperienza umana che accomuna tutti gli appassionati del settore i quali serenamente accettano senza problemi i verdetti, perché ogni opera d’arte subisce il giudizio delle giurie umane. Quest’anno le sculture, realizzate senza mezzi meccanici, senza sostegni, né colori erano particolarmente belle. Nella piazza centrale del paese, all’imbrunire, tutte le opere erano illuminate da fasci di luce dai vari colori creando un paesaggio affascinante, che ripaga delle fatiche e del freddo autori e visitatori».