Il sogno di acquistare il castello è svanito 

Il Comitato ha gettato la spugna: impossibile presentare la fideiussione a garanzia dell’operazione



PERGINE. Sul Castello sventola bandiera bianca. Nel senso che tutta l’operazione è naufragata causa un cavillo burocratico imposto dai proprietari. E il Comitato Castel Pergine ha sospeso le trattative impegnandosi a convocare l’assemblea dei sottoscrittori e decidere in base alla loro volontà come proseguire.

Due date hanno caratterizzato questi mesi: il 2 novembre, quando c’è stato il primo naufragio con le trattative sospese dall’allora presidente Michele Andreaus (poi sostituito dal Comitato con Carmelo Anderle) e il 2 febbraio scorso (di sera, pure stavolta) con altra sospensione (più drastica) con emissione ancora in serata di una nota illustrativa.

Una nota lunga nella quale si annuncia appunto la sospensione delle trattative per quello stesso cavillo per il quale le trattative erano saltate appunto il 2 novembre: la richiesta da parte dei proprietari di una fideiussione che garantisse «più della volontà popolare di una comunità, di centinaia di sottoscrittori, del Comune, della Cassa Rurale e della Provincia», l’esito positivo dell’operazione.

Uno scoglio insuperabile questo che al Comitato fa dire «in questi ultimi due mesi abbiamo lottato contro un cavillo ritenuto prevalente rispetto all’affidabilità dell’intera comunità perginese, che ha abbracciato il progetto in tutte le sue componenti pubbliche e private. E questo nonostante da parte degli eredi di Mario Oss la nostra proposta sia sempre stata, a parole, ritenuta meritevole della massima stima e sia stata abbracciata con entusiasmo».

Al vento quindi «un’avventura iniziata con tanto entusiasmo, portata avanti con il volontariato del Comitato e dei tanti amici che lo hanno accompagnato e hanno promosso tantissimi eventi, dalle centinaia di cittadini singoli e associati per raggiungere un obiettivo di comunità che sarebbe stato di esempio sia in Trentino che nel resto d’Italia».

Rimane ora la necessità di riaprire l’antico maniero con aprile e proseguire quell’attività storico - culturale ma anche a carattere sociale, iniziata 25 anni fa. C’è il rischio che questo patrimonio possa andare disperso se non ci sarà una nuova formula per riprendere il discorso avviato con tanta pazienza e bravura da Teheo e Verena e da Luigi Fontanari prima. (r.g.)













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