Il maniero spacca la maggioranza
Il Comune (diviso) rinuncia alla prelazione sull’appartamento interno già venduto agli Staudacher
CASTEL IVANO. Il castello spacca la maggioranza. La decisione se esercitare o meno il diritto di prelazione sull'appartamento con cantina da 250mq all'interno del maniero di Castel Ivano ha diviso i consiglieri. Dopo parecchio tempo e varie traversie, ad acquistare l'immobile, lo scorso 1° marzo, è stata, infatti, la famiglia Staudacher, già proprietaria del castello, e ciò ha messo l'amministrazione tra due fuochi: da un lato il poter disporre di un luogo privilegiato da cui partire per progettare uno sviluppo culturale e turistico del maniero e dell'intera comunità, dall'altra la volontà di non compromettere gli ottimi rapporti con la famiglia, la quale appena un paio di giorni fa ha presentato una controproposta, mettendo sul piatto l'oasi e l'utilizzo di corte e sala della musica. Una decisione molto delicata e per nulla facile e scontata, che ha visto da un lato gli assessori Gabriele Tisi e Giacomo Pasquazzo con Attilio Pedenzini schierarsi per far valere il diritto di prelazione, dall'altro il sindaco Alberto Vesco e il resto della maggioranza contrari all'acquisto, con l'astensione della presidente del consiglio Ezia Bozzola. Critica per il mancato coinvolgimento sulla questione la minoranza, che si è trovata a dover decidere in tempi stretti e fare l'ago della bilancia: anche qui non c'è stata una visione unanime, con Renzo Sandri che, al contrario dei colleghi, si è espresso per l'acquisto. Insomma una seduta non facile, resa ancora più tesa dalla presenza della famiglia Staudacher (i fratelli Carlo e Ivana) in aula, tra il pubblico.
Ad introdurre il punto il sindaco Vesco, che ha ripercorso l'intero iter. L'appartamento è in vendita dal 2016 (l'annuncio era apparso sul sito di una nota agenzia immobiliare di Borgo) e nel febbraio 2017 Patrizia Giro, figlia della proprietaria, ha contattato il Comune di Castel Ivano per capire se fosse interessato all'acquisto. «Ne è seguito un sopralluogo guidati, vista l'assenza della proprietaria, dal professor Carlo Staudacher. In quella sede non c'era nessun acquirente che si era fatto avanti e nemmeno, in quel momento e alle condizioni poste dall'agenzia, l'interesse all'acquisto da parte della famiglia Staudacher», ha spiegato il sindaco. La signora Giro insiste per capire l'interesse del Comune, che fa le proprie verifiche sul valore del bene e i costi di ristrutturazione. Nel frattempo, siamo ad aprile 2017, la famiglia Staudacher fa sapere di aver piacere di acquistare l'appartamento. Dopo l'estate la signora Giro contatta ancora il Comune per capire quanto è disposto a spendere e l'amministrazione spiega di non poter andare sopra ai 120mila euro, cifra molto inferiore rispetto a quella proposta dall'agenzia e successivamente ribassata. «A quel valore lì sono interessata a cederlo - ci ha risposto la signora -. Da lì abbiamo iniziato ad interrogarci sulla nostra volontà e su quale sia la migliore cosa da fare, per il Comune e per la comunità, affinché il bene sia goduto dall'intera popolazione e dando peso all'importanza di una collaborazione tra pubblico e privato», ha proseguito Vesco. Arriva poi la comunicazione che la proprietaria, a parità di offerta, era intenzionata a vendere agli Staudacher e in particolare al signor Paolo Ortioli e il° 1 marzo scorso è stato redatto il rogito. Sospeso in quanto prima di trascrivere l'atto di compravendita, trattandosi di bene soggetto a vincolo dei Beni Culturali, si deve passare per l'ente pubblico territoriale che, alle stesse condizioni trattate dall'acquirente, può decidere di far valere o meno il diritto di prelazione. In attesa della decisione, i fratelli Staudacher hanno fatto una controproposta al Comune, rendendosi disponibili a cedere a titolo gratuito l'oasi alla base del castello e la possibilità di utilizzare la corte e la sala della musica 5 volte all'anno per i prossimi 10 anni a titolo gratuito (salvo le spese vive per la sala). Ciò solo se il Comune non esercita il diritto di prelazione.
Ne è seguita una lunga discussione, interrotta dalla richiesta di sospensione della minoranza che tramite i consiglieri Tessaro, Basso, Sandri e Floriani ha a più riprese criticato la mancanza di comunicazione con il loro gruppo su una questione tanto importante: «Ne discutete da un anno e non ci avete mai interpellato: è scorretto». «Dovevamo prima avere noi un'idea», ha replicato Vesco. Alla fine la votazione che si è chiusa con 4 favorevoli, 10 contrari, 1 astenuto: il Comune rinuncia alla prelazione, l'appartamento e dunque l'intero castello resta agli Staudacher. Ma per la maggioranza, divisa sulla questione, questo è un campanello d'allarme.