Il “Costalta” festeggia 50 anni di canto corale
BASELGA DI PINÉ. Si terrà domani al Centro Congressi Piné 1.000, alle 20.45 il Concerto “Mezzo secolo In ...canto”. Un concerto, davvero speciale con tanta buona musica che, per festeggiare i suoi...
BASELGA DI PINÉ. Si terrà domani al Centro Congressi Piné 1.000, alle 20.45 il Concerto “Mezzo secolo In ...canto”. Un concerto, davvero speciale con tanta buona musica che, per festeggiare i suoi primi cinquant’anni, il Coro dedicherà alla Comunità pinetana. La prima parte di questa importante serata sarà diretta dall’antico maestro Paolo Zampedri, che lascerà per sempre la direzione del coro, mentre nella seconda parte della serata i cantori seguiranno il giovane e bravo maestro Lorenzo Moser.
Il Coro Costalta è un coro maschile che nasce negli anni sessanta dalla volontà di 19 “giovinoti” dell’altopiano pinetano con un repertorio prevalentemente alpino scelto e diretto dal primo maestro Valerio Brigà. Esegue, agli esordi, in prevalenza canti popolari originali, in seguito anche elaborati da temi trentini e italiani, armonizzati dai vari maestri che si sono succeduti alla guida del coro o suggeriti e scelti da altri repertori. Uno dei suoi canti “la Madonnina”, canzone musicata e scritta dall’amico Camillo Moser, che si è ispirato ad una poesia di Italo Varner, è stata cantata e incisa, nella sala di registrazione dell’Angelicum di Milano, per la prima volta proprio dal Costalta. Il Rifugio Bianco (dedicata al Rifugio Tonini) è la loro canzone, con parole di Chiara Tonini e musica di Bepi De Marzi. Da alcuni anni, il repertorio classico di canti della montagna si è rinnovato e in collaborazione con la Scuola Musicale di Pergine e Piné ha partecipato a opere musicali di A.L. Weber in Concert, e con i Bastard Sons of Dioniso ha anche inciso una canzone Precipito, che è entrata nel cd di recente incisione.
Sono belli i ricordi dei soci fondatori esposti nel libro, che uscirà in autunno, quando ripensano alla loro nascita. Alla ricerca dei primi coristi, che dovevano essere in numero sufficiente a raggiungere il quartetto corale che si erano proposti. Agli incontri serali, per convincere alcuni coristi parrocchiali, molto riottosi, a ritornare a cantare. Al loro primo concerto del 1968, che segna la nascita ufficiale del coro e che fu un successo e, ai tanti che nel mezzo secolo del coro sono seguiti. Alle prove eseguite per la preparazione dei brani, tantissime, ma non sufficienti se qualche concerto non andava come desideravano. Ai tanti coristi che si sono avvicendati nell'organico del coro, alle indimenticabili trasferte e alle soddisfazioni che li riempivano d’orgoglio. Ricordano il piacere e la gioia che pervadeva tutti dopo un concerto ben riuscito che sfogavano in un “dopo concerto” gioioso che non aveva fine. Non dimenticano le serate delle prove che finivano, generalmente, in casa o nella cantina di un corista e la voglia di compagnia che li ha sempre accomunati. Ma, anche, l’impegno profuso nelle rassegne di canti della montagna che avvicinava altri gruppi corali della provincia e faceva socializzare i coristi, molti dei quali diventavano veri amici.