Il centro sportivo riapre con la nuova gestione 

La novità a Costa di Vigalzano. Da martedì l’attività riprende con la Polisportiva Oltrefersina  di Madrano. Il presidente Sartori: «Tanti restyling per rendere l’ambiente più appetibile»


ROBERTO GEROLA


Pergine. Da martedì, il centro sportivo Costa di Vigalzano riapre con la nuova gestione da parte della Polisportiva Oltrefersina di Madrano che aveva vinto l'appalto bandito dal Comune di Pergine. «All’insegna del rinnovamento - dice subito il presidente Stefano Sartori -, perché è nell’interesse delle centinaia di giovani che frequentano le nostre discipline sportive, ma anche di quelli delle società collegate o semplicemente autonome. Le nostre sono porte aperte a tutti per far sì che la struttura venga maggiormente utilizzata come patrimonio collettivo».

Con oltre 25 anni di attività alle spalle il centro sportivo, che risale agli anni 90, ha avuto diversi gestori. Tra questi, Pergine insieme (pool di sodalizi sportivi che comprendeva anche la Polisportiva e il Gs Atletica Valsugana), poi appunto negli ultimi 5 anni il Gs Atletica Valsugana) ed ora la Polisportiva con le sue decine di discipline sportive oltre alla gestione del centro sportivo di Madrano. E con 50 anni di attività sportiva alle spalle.

Cambio di passo

Sarà un totale cambio di passo con la Polisportiva, rispetto al passato, sentendo le dichiarazioni rilasciateci appunto da Sartori. Con una premessa, tuttavia, che riguarda qualche (sterile) polemica relativa al rifacimento della pista di atletica. «Il progetto è finanziato dal Coni, cui siamo iscritti anche noi, dice, e se ne occupa direttamente il Comune con appalto dei lavori. Si dovrebbe iniziare in estate. Del resto, la sua realizzazione è anche nel nostro interesse perché sarà un'offerta in più del Centro sportivo».

Tante novità nel 2020

Ma la “Poli” si sta muovendo fin da subito anche in altre direzioni. «La palestra fitness innanzitutto, dice Sartori, perché la stiamo rendendo più confortevole, più appetibile, più curata, modificando la distribuzione delle attrezzature, tinteggiandola, con nuovi spazi e spogliatoi». È collocata sotto le tribune. Poi, cita l'alloggio del custode lasciato alla deriva e divenuto ripostiglio. Sarà ripulito e sistemato. Si farà in estate. E così anche le parti tecniche, come la zona allenamenti. «Ci interessa direttamente per gli atleti di tutte le nostre discipline».

Infine si metterà mano ai locali del bar. «Anche qui, dice, occorrerà maggior confort, maggior atmosfera di ritrovo. In definitiva, un intervento di restyling con l'obiettivo di attirare più gente e in un ambiente il più attraente possibile». Tutto questo anche grazie al lavoro di molti giovani volenterosi.

Nicolussi è il “boss”

Un ultimo annuncio: la direzione del centro è affidata al giovane Davide Nicolussi.

Del resto, molte intenzioni sono contenute nella scheda tecnica inviata in Comune proprio per partecipare al bando. Altre, in sintesi, in un recente comunicato dello stesso presidente Sartori. Vi si parla oltre agli interventi specifici citati e alle "porte aperte" a tutti, anche di ricerca di collaborazioni con enti, realtà, associazioni locali e non, per aprirsi in nome dello sport. Concretamente si parla di migliorie: riqualifiquazione degli spazi verdi destinati alle attività, messa a norma delle strutture, utilizzo di nuove tecologie eco-sostenibili per valorizzare e ottimizzare la gestione, potenziamento delle strutture razionalizzando gli spazi per soddisfare le richieste. Infine. Da specificare che non sono in mano alla gestione Poli i locali del Tiro Segno (sotto le tribune separati dalla palestra) e la piastra del ghiaccio.













Scuola & Ricerca

In primo piano

Podcast

Il Trentino nella Grande Guerra: gli sfollati trentini spediti in Alta Austria

Venezia e Ancona vengono bombardate dal cielo e dal mare. A Trento viene dato l’ordine di abbandonare il raggio della Regia fortezza, con i treni: tutti gli abitanti di S. Maria Maggiore devono partire. Lo stesso vale per Piedicastello e Vela, così come per la parrocchia Duomo. Ciascuno può portare con sé cibo e vetiti per 18 kg. Tutto il resto viene lasciato indietro: case, bestiame, attrezzi, tutto. Gli sfollati vengono mandati in Alta Austria. Rimarranno nelle baracche per 4 lunghi anni.