Famiglia serba in difficoltà parte la raccolta fondi 

Hanno due figli in età scolare e il padre è “bloccato” da una malattia: per aiutarli il dottor Enrico Demozzi domani scende in piazza (con il sostegno della Rurale)


di Roberto Gerola


PERGINE. Atto di solidarietà nei confronti di una famiglia serba da 15 anni residente a Pergine e piombata improvvisamente in grave difficoltà economica per motivi di salute.

Purtroppo la vita è stata costellata di molti sacrifici per i due coniugi: sfuggiti alla guerra dei Balcani, sono poi stati coinvolti dalla grave crisi economica. Intanto sono arrivati anche due figli (nati a Trento) che ora frequentano la scuola media a Pergine. Arrivati nel 2004, qui sono rimasti sempre (a parte tre mesi a Gardolo nel 2015) trovando casa in affitto in centro a Pergine. Le difficoltà e le avversità hanno provato il capofamiglia anche perché ha potuto svolgere solo lavori saltuari, in tutti questi anni, mentre la moglie è occupata come addetta alle pulizie in Provincia a Trento. Solo recentemente l’uomo aveva trovato un posto fisso in valle di Fiemme. Sembrava che tutto volgesse per il meglio, o quantomeno, che la famiglia serba avesse trovato un po’ di serenità nonostante la distanza del posto di lavoro. Purtroppo, durante le feste di Natale, il marito e padre è stato colpito da una grave malattia. Dopo le cure, con successo, all’ospedale Santa Chiara di Trento, ora è in convalescenza per tre mesi.

La “storia” di questo nucleo familiare serbo ce la ha raccontata il dottor Enrico Demozzi, medico anestesista a Rovereto.

«Ho conosciuto il capofamiglia a Calceranica, poco prima di Natale - ci racconta Demozzi - perché mi aveva colpito, parlando con lui, il suo sapere alternativo sul patrimonio culturale turco, e lo ho apprezzato. Così mi ha raccontato delle sue vicissitudini». Il medico ha preso in carico la difficile situazione in cui il serbo è venuto a trovarsi e si è interessato a vari livelli per cercare di aiutare lui e la sua famiglia, vista anche e soprattutto la presenza dei due figli in età scolare.

«L'assegno Rei (per il reinserimento), misura nazionale per la lotta alla povertà - dice - è stato pagato solo fino ad ottobre». Ha poi coinvolto i Servizi sociali della Comunità di valle e la Caritas. Più volte, lo stesso Demozzi ha anche più volte anticipato somme di denaro. Ora è riuscito a ottenere la collaborazione della Cassa Rurale grazie al coinvolgimento del presidente Franco Senesi. E intende aprire e promuovere una sottoscrizione che sarà presentata domani (sabato al mercato, nella zona parrocchiale). «Il fatto è - aggiunge il medico - che ci sono affitti in arretrato da pagare, poi la bolletta dell’energia elettrica (arretrati per 250 euro con la possibilità del taglio della corrente nei prossimi 3-4 mesi). Ci sono circa 5.000 euro da programmare per le spese immediate che spero siano ammortizzate almeno in parte dal servizio pubblico».

Il dottor Demozzi sarà domani in piazza della chiesa con le coordinate bancarie per raccogliere eventuali offerte, ma anche a Calceranica (giovedì 24) e a Levico ( domenica 27 in zona chiesa parrocchiale). «Un po' per girare il territorio della Cassa Rurale», spiega il dottore che insiste di voler chiamare Terra delle Sorgenti». «Tray, provare è il mio motto», aggiunge poi in inglese.













Scuola & Ricerca

In primo piano

Economia

Industria trentina: prosegue il calo delle assunzioni, allarme dei sindacati

I dati di ottobre dell'Agenzia del lavoro segnano un -13,8%, nei primi dieci mesi dell’anno i nuovi contratti nel manufatturiero sono scesi dell’8,9% rispetto allo stesso periodo del 2023. La perdita è compensata da posti meno qualificanti nel commercio e nell'agrcoltura. Cgil Cisl Uil chiedono alla Provincia misure più mirati e efficaci per aiutare il settore in sofferenza