Ex Villa Rosa, la Provincia espone il cartello “vendesi” 

Edifici dismessi. L’ente pubblico intende cedere con un’asta l’ex ospedale riabilitativo chiuso da 6 anni per il quale c’è una concreta manifestazione d’interesse da parte di un privato


ROBERTO GEROLA


Pergine. L’ex Villa Rosa in vendita da parte della Provincia. Il compendio immobiliare dismesso come centro di rieducazione motoria nel 2013, è da quell’anno chiuso, inutilizzato e in completo stato di degrado. Stando al comunicato della Provincia, ci sarebbe una cosiddetta manifestazione di interesse da parte di un privato che viene definita “una positiva premessa al buon esito dell’operazione di messa sul mercato”. La vendita avverrà tramite un’asta pubblica con un avviso di vendita che sarà pubblica entro l’anno. Viene anche reso noto che il villino di pertinenza, la chiesetta e la strada di accesso sono tutelati come Beni culturali e risultano vincolati dalla Soprintendenza per i Beni architettonici.

La casa sulla collina

L’ex Villa Rosa denominato tale nel 1956 quando divenne convalescenziario Inail (prima era semplicemente Villa Giulia), ha alle spalle una storia di appunto lunga una sessantina d’anni come centro di riabilitazione. La sua gestione fece capo appunto all’Inail, ma anche come ente autonomo, poi all’Azienda per i servizi sanitari. Venne abbandonato nel 2013 e i primi pazienti lasciato l’edificio sullo Zucar nel luglio di quell’anno per essere trasferiti nella nuova sede realizzata nell’area ex psichiatrica al posto del padiglione Benedetti. Dal 2013, l’edificio fu lasciato alla merce dei vandali che purtroppo provocarono seri danni alla struttura realizzata del 1912 appunto come Villa Giulia, probabilmente l’opera più famosa realizzata dall’architetto Eduino Maoro. In origine era una lussuosa villa fatta costruire dal marchese (titolo acquistato) Vittorio Napoleone Dallarosa, un personaggio con un’avventurosa storia alle spalle (emigrato in America, fece fortuna e ritornò a Pergine ricchissimo, ma finì per rovinarsi al gioco). Divenuto Villa Rosa, l’edificio scrisse lunghe pagine di storia sia dal punto di vista sanitario che occupazionale.

Ospedale dismesso

All’indomani della sua chiusura, l’ex Villa Rosa divenne argomento di dibattito per dargli un futuro: accoglienza di malati terminali, casa di risposo, casinò, sede universitaria, cantina, grande albergo, furono tutte ipotesi di utilizzo che nel corso di questi decenni tennero occupate amministrazioni comunali e provinciali. Le sollecitazioni perché l’immobile non andasse in completo deperimento si succedettero nel corso degli anni da parte soprattutto di forze politiche anche perché la sua collocazione strategica (sulla collina del Zucar) pur con una viabilità di accesso piuttosto limitata, ne fece e ne fa ancora, un luogo appetibile. Anche perché gli interni, mostrano ancora elementi architettonici molto interessanti frutto della mente eclettica del suo costruttore e delle possibilità economiche del committente. La decisione di mettere in vendita il compendio con la parte centrale (l’ex Villa Rosa), il villino adiacente, e le nuove costruzioni aggiunte nel corso degli anni, è stata salutata come un elemento positivo, potendo rappresentare anche dal punto di vista economico ed occupazionale.















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