Ex Villa Rosa, Cia torna all’attacco 

Fa un sopralluogo alla struttura abbandonata e poi interroga la Provincia



PERGINE. La Villa Rosa come ex struttura di riabilitazione posta sul colle “Zucar” è ancora una volta al centro del dibattito politico. Ancora una volta portato alla ribalta dal consigliere provinciale Claudio Cia. La situazione dell’immobile (ora proprietà della Provincia) “abbandonato” dai pazienti nel 2013 è quanto meno disastrosa. Le proteste e le interrogazioni in Provincia non si contano e hanno riguardano le sue “condizioni”. Cia è intervento un’altra volta, facendo riferimento al “protocollo d’intesa” che l’amministrazione comunale di Pergine aveva sottoscritto nel maggio del 2017. Documento che prevede fra l'altro il recupero dell'ex Villa Rosa, ma anche dell’ex Artigianelli a Susà di Pergine, e pure oggetto di interrogazioni provinciali (da parte di Cia) a proposito della “discutibile” permuta portata a compimento dalla precedente giunta provinciale.

Ora chiede alla giunta quale sia lo stato dell’arte dell’iter del citato protocollo d’intesa; poi, se l’attuale giunta provinciale ritenga prioritario, dopo decenni di realizzazioni di nuove strutture (e altrettanti abbandoni) avere un ruolo propulsivo nella razionalizzazione degli immobili di proprietà pubblica attualmente non utilizzati o che necessitano di ingenti investimenti per la loro necessaria funzionalità; poi, se indipendentemente dal protocollo, sono note richieste da parte di soggetti privati interessati al recupero di immobili di proprietà della Provincia attualmente in disuso; e infine, quanto è costato, negli ultimi 5 anni, il mantenimento, sorveglianza, e messa in sicurezza degli immobili di proprietà della Provincia attualmente non utilizzati.

Nella premessa alle domande, Cia ricorda che con il protocollo «la giunta di allora parlava di Il rilancio economico, turistico e sociale di un territorio che passa anche attraverso importanti investimenti in infrastrutture pubbliche. Perché questi obiettivi possano tradursi in realtà la Provincia e il Comune di Pergine si impegnano a collaborare con un protocollo d’intesa, il cui schema è stato approvato dalla giunta provinciale su proposta del presidente Ugo Rossi».

Ricorda poi che si era ipotizzato un tavolo tecnico (Comune, Provincia e Patrimonio Trentino spa) per analizzare il tutto e che con i soldi ricavati dalla valorizzazione di immobili in disuso si sarebbero costruite quelle strutture necessarie alla comunità. In proposito ricorda che ciò doveva avvenire attraverso un fondo immobiliare tra Provincia, Comune e Invimit (società controllata dal Ministero dell’Economia) per queste strutture in disuso. Ma tutto era rimasto fermo lì. (r.g.)













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