Ciré, un pezzo di storia in mezzo ai capannoni
Pergine. Ciré è la frazione con più storia di tutta Pergine: aeroporto, polveriera e kartodromo sono le tappe di un passato nel quale Ciré era del tutto diversa rispetto all'attuale situazione di una...
Pergine. Ciré è la frazione con più storia di tutta Pergine: aeroporto, polveriera e kartodromo sono le tappe di un passato nel quale Ciré era del tutto diversa rispetto all'attuale situazione di una parte residenziale che deve sopravvivere tra i capannoni industriali.
Con l'aeroporto siamo all'epoca della prima Guerra Mondiale quando gli austriaci avevano costruito la pista di decollo lungo l'asse dell'attuale tangenziale per decollare verso Asiago e bombardare gli avamposti italiani. «Purtroppo sono rimaste solo le foto – ci dice Nicola Lugoboni rappresentante frazionale di Ciré – e la parte vecchia della casa dei miei nonni. E’ rimasto solo il primo piano perché gli austriaci demolirono tutto il resto per fare la base all'impianto di illuminazione della pista». Con la polveriera siamo invece nel luglio del 1945 quando esplose per mani ignote causando la morte di alcuni militari del Battaglione Friuli, ma anche di questa se ne sono perse le tracce. Ne restano invece del kartodromo attivo negli anni ’60 e ‘70, si trovava al di sotto del distributore ex Tamoil estendendosi per circa 3 mila metri. Tra la vegetazione si possono scorgere ancora le tracce dell’asfalto. Potrebbe partire dal kartodromo il rilancio di Ciré? «Diciamo che potrebbe essere un’attrazione nell’ambito di un progetto che sfrutta la posizione strategica della frazione vicina al lago, alla Panarotta, ma anche a Trento. Parliamo di collegamenti ciclabili, di modifiche alla viabilità. Dovremmo pensare a Ciré non tanto come un grosso polo produttivo, ma anche come realtà residenziale con un potenziale turistico».
Però sono anni che si discute del parco giochi senza mai realizzarlo. «Lo stanziamento è stato fatto, si tratta di scegliere tra due o tre soluzioni, anche se l'orientamento è per il terreno sopra la Vetri Speciali. A breve sarà demolita la cabina della Stet in corrispondenza della fermata dello scuolabus che sarà messa in sicurezza allargando la strada e da qui verrà studiato il percorso di accesso al parco giochi».
Ciré, 300 abitanti che devono convivere con le industrie. «Paghiamo le scelte del passato che non hanno rispettato una frazione che aveva il suo centro storico e le attività tradizionali come tutti i paesi (oggi è rimasta solo la Tecnogen che produce botti). Adesso la Vetri Speciali ha promesso un investimento per la riqualificazione dei forni. Poi abbiamo il nuovo polo Sant’Orsola che in un certo modo è diventato il simbolo di Ciré. Speriamo che venga completata la ciclabile Fersina – Valsugana. Di certo le novità non mancano».
Come tutte le frazioni c’è il problema dei parcheggi. «Ogni ipotesi di lottizzazione passa dalla necessità di espropriare e non è una procedura certo facile anche perché non si riuscirebbe lo stesso a trovare spazi vicini alle case».
Perché si dovrebbe scegliere Ciré come abitazione? «Se si ama la vita tranquilla è l'ideale. Hai tutto vicino senza vivere nel caos dei centri maggiori e sei anche vicino a Trento e se si ama lo sport a portata di mano hai sia le possibilità estive che quelle invernali».