il sindaco di vignola falesina 

«Case ai Compi, per i tetti paghino le assicurazioni»

PERGINE. Primi incontri sul da farsi dopo il nubifragio di lunedì scorso. Domenica mattina una riunione con il Danilo Anderle (sindaco di Vignola Falesina) per vedere come procedere per alcune...



PERGINE. Primi incontri sul da farsi dopo il nubifragio di lunedì scorso. Domenica mattina una riunione con il Danilo Anderle (sindaco di Vignola Falesina) per vedere come procedere per alcune situazione particolarmente gravi avvenute sul territorio del Comune. In particolare ai Compi (località tra il Compet e la Panarotta).

La località era particolarmente amena dal punto di vista paesaggistico per le abitazioni (storiche) e per la pineta. Specialmente nei decenni dopo la guerra era meta di numerose escursioni domenicali da parte dei perginesi ma non solo per trascorrere una giornata in montagna. Non c’erano agritur rinomati, ma solo la trattoria Beber che in qualche modo sopperiva “familiarmente” alle necessita gastronomiche. Poi venne meno anche quella, i prati e la pineta cominciarono ad essere recintati secondo le proprietà e le gite cessarono. Venne anche realizzata una cappella dove tutte le domeniche estive, si celebrava la messa: c’erano tanti fedeli e anche i preti non mancavano; c’erano le “vecchie famiglie che aveva una “seconda casa” in quei luoghi e d’estate spesso vi si trasferivano.

Il nubifragio di lunedì ha spazzato via alberi e qualche tetto: tre in particolare (di zinco). Il panorama è stato modificato e, libero dagli alberi, si può ora vedere la piana perginese sottostante. Tutto pulito attorno alle case, o meglio rami, foglie, tronchi ammucchiati, rendo il paesaggio particolarmente triste, come del resto in moltissime altre località trentine.

Che fare? La domanda è stata posta al sindaco Anderle. E la risposta è stata chiara: «Aspettiamo che si decisa qualcosa a Trento». Per ora, il consiglio è stato quello di interessare le rispettive assicurazioni e provvedere a ricostruire i tetti per salvare gli edifici. In qualche caso si parla di migliaia e migliaia di euro di danni causati dall’acqua entrata dopo che il vento aveva strappato il tetto. (r.g.)















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