Ai levicensi non piace il Comune nell’ex cinema 

Il sondaggio. Un breve viaggio del Trentino lungo le strade del centro per sentire cosa ne pensa  la gente dello spostamento del municipio. Ma a qualche cittadino l’ipotesi sembra però piacere


Beppe Castro


Levico terme. Il referendum consultivo proposto da Lega Salvini Trentino e Impegno x Levico sul no al trasferimento del Municipio nei locali dell’ex cinema, sta avendo la piena condivisione di molti cittadini di Levico Terme. Ma l’amministrazione comunale ha già deciso diversamente. Molti cittadini temono problemi di viabilità e carenza di parcheggi in futuro e si mostrano molto preoccupati dalla scelta fatta dal governo del sindaco Gianni Beretta. Portare gli uffici comunali nell’edificio delle vecchie scuole, in via Slucca de Matteoni, a detta di molti cittadini, sarebbe una scelta più ragionevole.

Chi sta dalla parte della Lega e della civica Impegno x Levico è Maria Rosa Ravanelli: «Dico un no secco al trasferimento degli uffici comunali in centro città. Il nuovo municipio deve diventare l'elemento centralizzante per il paese, presupposto di riconoscibilità per lo spirito comunitario, cuore simbolico e formale della comunità, inserito e collegato al tessuto urbano che lo circonda. La scelta migliore sarebbe l’edificio delle vecchie scuole in via Slucca de Matteoni».

Il signor Ferruccio Avancini motiva il suo no al municipio in via Dante: «Il centro è già intasato di suo e non ci sono spazi neanche per poter passeggiare o camminare a piedi in certi momenti. Con gli uffici comunali in centro ci sarebbe il caos e chi andrebbe in auto farebbe una faticaccia enorme a trovare un posto per parcheggiare. Per me il Municipio deve essere trasferito nell’edificio delle ex scuole».

Anche Renzo Libardi che per anni ha gestito diverse attività di ristorazione a Levico dice no al trasferimento del municipio nell’ex Cinema: «Gli uffici comunali devono stare poco lontani dal centro città. Sarebbe davvero assurdo che la via Dante, cuore pulsante del paese termale, diventasse un’arteria caotica con auto e mezzi a tutte le ore. Si congestionerebbe anche la storica via Garibaldi che già adesso presenta diverse criticità. Bisognerebbe progettare la riapertura del vecchio cinema trasformandolo in un teatro come era stato ipotizzato tanti anni fa. In centro invece bisogna ridare impulso e sostegno alle attività commerciali che stanno soffrendo parecchio per la fuga di molti turisti. Negli anni ’80 Levico pullulava di turisti per tutta la stagione estiva mentre adesso non è più viva e dopo le ore 20 il centro si svuota».

Livio Arese non è d’accordo con il sindaco Beretta: «Sarebbe una follia portare in centro gli uffici comunali. Il paese rischierebbe il collasso dal punto di vista della viabilità e per i residenti ci sarebbero seri problemi di inquinamento acustico e atmosferico. Inoltre sarebbe difficile trovare un posto auto a Ognibeni». Gabriella Galletta boccia anch’essa l’idea dell’amministrazione comunale: «Lo stato già precario della pavimentazione del centro storico di Levico sarebbe ancor più messo sotto pressione da un afflusso smisurato di auto. Il municipio trasferito al cinema sarebbe come un film horror».

Leonardo Monteleone è pronto a votare no al referendum: «Trasferire gli uffici comunali negli edifici delle ex scuole sarebbe la scelta più saggia per mille motivi, in primis per avere più parcheggi».

Giuliana Goio, ex postina di Levico invece sta dalla parte del sindaco Beretta: «Gli uffici comunali di via Marconi trasferiti nei locali dell’ex cinema non è una pessima idea come molti dicono. Io condivido la scelta dell’amministrazione comunale perché il municipio sarebbe facilmente raggiungibile a piedi dai levicensi a differenza di via Slucca de Matteoni».

La scrittrice levicense Laura Trevisan motiva il suo no al municipio in centro: «I locali del vecchio cinema dovrebbero essere ristrutturati e diventare un polo culturale. Si potrebbe anche progettare la riapertura del cinema e farne anche un punto d’incontro per giovani e anziani».













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