Addio Gerola, cronista di Pergine 

Il lutto. Si è spento ieri mattina all’età di 78 anni il nostro collega giornalista, che con occhio attento e critico, ha raccontato storie, vicende, fatti e misfatti della città per 55 anni, prima da collaboratore, poi da redattore dell’allora Alto Adige e infine da appassionato corrispondente


Mauro Lando


Pergine. Da ieri Pergine ha perso il suo narratore, il giornalista che da mezzo secolo quotidianamente ha raccontato storie, vicende, fatti e misfatti della sua città.

Raccontava la sua Pergine dal 1970 da quando, dopo un periodo di collaborazione come corrispondente iniziato qualche anno prima, lavorava, giovane praticante, nella redazione di Trento dell'Alto Adige, ora Trentino. Tutti i giorni, tra un giro di nera e l'altro, infilava nel fuorisacco una sua cronaca su Pergine. I colleghi di Bolzano che gestivano l'impaginazione lo sapevano e riuscivano ad infilare quel testo, elaborato dalla linotype, nel paginone che allora si chiamava "Dalle Valli". Tutti i giorni Pergine era servita, e lo era anche quando per una decina di anni lavorò alla redazione di Bolzano. Tornato alla redazione di Trento per lo meno per una trentina di anni si è dedicato alla cronaca di Pergine e dell'Alta Valsugana. Cronaca delle comunità, ma anche cronaca nera, quando necessario, perché non aveva mai dimenticato le sue origini professionali. Roberto Gerola non aveva un carattere malleabile, ma sempre schietto, in redazione, e lo può dire chi scrive, perché per più di dieci anni abbiamo lavorato uno di fronte all'altro, qualche volta confrontandoci. Ma quando si aveva voglia di ridere c'era sempre da ricordare gli aneddoti di quando nel novembre 1972 a Roma superammo gli esami da giornalista professionista.

Roberto Gerola, come detto, non aveva un carattere malleabile, neppure nella sua città e lo sanno coloro che per decenni hanno seguito le sue cronache perginesi. Sempre schietto era il confronto con le amministrazioni comunali che si sono susseguite: i sindaci passavano, ma lui era sempre lì, con il patrimonio del suo archivio di testi e soprattutto di foto. Non si va lontani dalla realtà se si dice che ha fotografato lo sviluppo urbano e comunitario del suo paese. In questo ambito, grazie al suo poderoso archivio fotografico, ha promosso mostre, l'ultima è stata quella denominata “Modificando”.

Nel 1995 fu suo malgrado protagonista della cronaca nera. Per portare in redazione una fotografia del suo archivio, la sua auto venne investita in pieno. Passò lunghi giorni in coma e quando ne usci il primo pensiero fu di tornare al lavoro e lo fece fino al 2000.

Fin qui il suo essere giornalista e narratore della sua città, ma altrettanto importante è stato il suo ruolo di volontariato all'interno della comunità perginese.

Vale la pena di ricordare che dal 1978 (anno della fondazione) al 1995 ha diretto la rivista "Pergine Notizie". Ha anche ricoperto per un decennio, fino al 1995, la carica di presidente del Comitato turistico locale organizzando molteplici eventi e manifestazioni in sala Mayer. E' stato anche presidente del Tiro a Segno Nazionale sezione di Pergine (come lo era stato suo padre Ezio) negli anni 90 e primi 2000. Un capitolo a parte dovrebbe essere riservato al suo impegno nel mondo degli alpini. Per lui la penna nera era un simbolo della vita (e la fanfara alpina la suoneria del suo telefono). Anche per questo è stato direttore del periodico Ana “Doss Trent” e delegato dell' Alta Valsugana. Da segnalare infine il suo saggio sullo scultore perginese Giovanni Linzo scritto nel 1979 e il libro sul costruttore e architetto perginese Eduino Maoro pubblicato nel 1981. Roberto Gerola ora, a 78 anni, se ne è andato: dietro di lui lascia un patrimonio di cronaca a servizio di chi vorrà conoscere decenni di vita perginese e della Valsugana.

Il funerale si terrà lunedì alle 14.30 nella chiesa parrocchiale di Pergine.













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