Per il ponte dell’8 dicembre 10 milioni di italiani in viaggio
Oltre il 90 per cento resterà in Italia. E fra chi ha rinunciato alla vacanza, il 40 per cento lo ha fatto per mancanza di soldi
ROMA. Un Ponte dell'8 dicembre "quasi pre Covid" che fa ben sperare per la stagione invernale e la ripresa del turismo in Italia, mentre la paura e le restrizioni dovute alla pandemia da una parte frenano ancora quello verso l'estero e dall'altra impediscono il consueto numero di arrivi dei turisti internazionali.
Secondo le previsioni di Federalberghi, infatti, saranno 10 milioni e 118 mila gli italiani (tra maggiorenni e minorenni) in viaggio. Il 92,3% resterà in Italia mentre il 7,7% andrà all'estero.
E per molti è la montagna il luogo di destinazione per il ponte.
Sarà un ponte di prossimità appunto: più della metà di chi rimarrà in Italia (50,8%) resterà nella sua stessa regione e il 30,6% andrà in una regione vicina a quella in cui risiede. In media, ciascun viaggiatore trascorrerà circa 3,4 notti fuori casa e la spesa media pro-capite, comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti, si attesterà sui 416 euro, con un giro di affari di 3,2 miliardi di euro.
Tra coloro che hanno rinunciato alla vacanza il 40,3% dichiara di averlo dovuto fare per mancanza di soldi, il 23,0% per motivi familiari, il 18,8% per paura del contagio da Covid-19.
Inoltre va sottolineato che il 12,9% non effettuerà una vacanza in questo periodo a causa dello stato d'incertezza che ancora aleggia sulle misure di contenimento della pandemia.
"Dopo essere stati costretti a forme di isolamento forzato, sottoposti a stop and go dovuti alla circostanza della pandemia, esasperati dall'incertezza e dai tanti timori, gli italiani - commenta il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca - sembrano voler dimenticare per un attimo le difficoltà e concentrarsi su quel che si può, ovvero una piccola e benefica vacanza, costruita attorno a cose e località vicine. Se il nostro turismo interno segna un movimento del 92,3% di viaggiatori italiani che partiranno per il ponte dell'Immacolata, questo è un segnale da non trascurare e soprattutto da considerare essenziale per le strategie future. A mio avviso rappresenta un buon auspicio per l'apertura della stagione invernale".
Per quanto riguarda l'estero, secondo l'analisi di Coldiretti, la stretta alle frontiere a dicembre riguarda 6 milioni di viaggiatori stranieri che nell'ultimo anno prima della pandemia sono arrivati in Italia in prossimità delle feste di fine anno, dopo che nel 2020 si era registrato già un crollo del 77%. Le limitazioni ai viaggiatori programmate a livello internazionale, dagli Stati Uniti al Giappone fino alla Gran Bretagna, riguardano anche i 2,1 milioni di italiani che prima della pandemia avevano varcato i confini nazionali per Natale e Capodanno.
Da parte sua il Codacons lancia l'allarme sull'aumento dei prezzi: secondo i consumatori trascorrere qualche giorno fuori casa in occasione della festività dell'Immacolata costerà in media il 17,3% in più. Sul settore dei viaggi si stanno registrando aumenti a due cifre per moltissime voci e in testa alla classifica dei rincari troviamo i prezzi dei biglietti aerei, con i voli internazionali che hanno subito su base annua un rincaro record del +51,3%, mentre i voli nazionali registrano un aumento del +18,9%.
Un vero salasso spostarsi in auto in occasione - analizza ancora il Codacons - a causa dei rincari dei carburanti, con la benzina che costa oggi il 25,3% in più rispetto allo scorso anno e il gasolio addirittura il 27,9% in più.