Orsetto di 5 mesi recuperato in stato di deperimento a Molveno
E' la stagione degli amori e per la Provincia è possibile che la madre sia stata costretta ad abbandonare il cucciolo dall'intervento di qualche maschio (foto di A. Stoffella / Provincia Trento)
IL VIDEO - L'orsetto notato a Molveno lo scorso fine settimana
TRENTO. Un cucciolo di orso, di circa 5 mesi di età, privo di madre, è stato recuperato dal Servizio Foreste e fauna nei pressi del lago di Molveno in stato di deperimento, per essere alimentato e, se si realizzeranno le condizioni, rilasciato nuovamente in natura. Lo cmunica la Provincia spiegando che ciò avviene "in conformità alle “Linee guida per la gestione di cuccioli di orso privi di madre” redatte dall'Amministrazione provinciale con il contributo di Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)".
L'animale è stato recuperato nella giornata di lunedì 27 maggio. La settimana scorsa il cucciolo era stato avvistato diverse volte, sempre solo ma in buono stato di salute, in valle dei Laghi; la sua prolungata permanenza nelle immediate vicinanze di arterie ad alto traffico ha reso necessario un primo intervento di spostamento dell’animale in zona più sicura (i versanti boscosi del monte Gazza).
Dopo pochi giorni l’orsetto ha però ricominciato a frequentare assiduamente zone antropizzate, in particolare le rive del lago di Molveno, mostrando questa volta uno stato di deperimento che, a giudizio dell’autorità veterinaria dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, non consentiva la sopravvivenza in natura del plantigrado. Ciò ha indotto l’amministrazione provinciale ad intraprendere l’intervento di recupero e riabilitazione, in atto presso le strutture a ciò preposte del Casteller.
Data la stagione degli amori in corso l’ipotesi più probabile è che la madre sia stata costretta ad abbandonare il cucciolo dall'intervento di qualche maschio, ma non vi sono elementi per escludere altre cause. Le attività sono state programmate, raccordate e condivise preventivamente, oltre che con le strutture veterinarie citate, con il Ministero dell’Ambiente e con Ispra.