IL CASO

Olimpiadi 2026, Milano vorrebbe scippare il pattinaggio a Piné ma la Provincia ci mette 30 milioni

La Giunta provinciale decisa: per cambiare la destinazione di una disciplina ci deve essere l'accordo del territorio interessato



TRENTO. È stato approvato ieri con 25 sì e 7 astensioni il ddl dell'assessore provinciale al Turismo, Roberto Failoni, che riguarda le Olimpiadi invernali 2026. Una sfida inedita e importantissima, ha affermato l'assessore, che va affrontata subito: per questo va varato presto il coordinamento provinciale per le Olimpiadi, previsto dal disegno di legge, che sarà composto da massimo 7 componenti scelti tra gli esperti nell'organizzazione di grandi eventi e i rappresentanti di istituzioni pubbliche.

Questo organismo, ha aggiunto Failoni, oltre ad essere l'interlocutore locale della Fondazione Milano - Cortina, avrà il compito di coordinare e monitorare gli investimenti e di raccordare i soggetti pubblici e privati coinvolti nell'organizzazione dell'evento. Alla Giunta spetta l'elaborazione di un piano per reclutare il personale necessario ad affrontare la sfida a cinque cerchi e l'individuazione della struttura Pat per il coordinamento degli interventi provinciali. Si inizia quindi, con questo ddl, l'avventura delle Olimpiadi che, ha ricordato Failoni, ormai non sono lontane e rappresentano una grande occasione per il rilancio del Trentino dopo il dramma del Covid. I tempi sono stretti, ha concluso Roberto Failoni, in tre mesi si dovrà mettere in campo la squadra e organizzare il lavoro.

Il presidente Maurizio Fugatti su Baselga di Piné ha detto che nell'incontro di Verona nei giorni scorsi si è toccato questo tema. La posizione della Giunta è chiara: quanto è stato sottoscritto per le modalità di gestione dei Giochi per cambiare la destinazione di una disciplina ci deve essere l'accordo del territorio interessato. Su Baselga la Giunta, ha aggiunto Fugatti, ha messo 30 milioni di euro di cui 15 per la parte dell'impianto esistente e gli altri per quello al chiuso. Si stanno discutendo le modalità tecniche per un impianto il meno impattante impossibile anche sul piano finanziario. La richiesta di spostamento a Milano, che non viene dalla Lombardia, si basa sull'idea di costruire un impianto all'aperto che c'è però già a Piné.

Failoni ha aggiunto che nel coordinamento, che deve avere un carattere tecnico e non politico, farà parte anche il Coni il quale dovrà dare spazio al mondo paralimpico. Nel ddl approvato anche un emendamento della Giunta sulla valutazione d'impatto ambientale: l'assessore Tonina ha chiarito che la modifica è necessaria anche per adeguare la Via alle norme di semplificazione previste dalla legge nazionale e che l'emendamento inserito nel ddl Failoni interessa tutte le opere che devono essere sottoposte a Via e non solo quelle olimpiche. 













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