Verso la fusione a quattro con un bilancio invidiabile 

A Taio venerdì l’assemblea della Cassa Rurale d’Anaunia che deciderà il futuro Nel 2017 la raccolta complessiva è stata di 424 milioni (+9 %), utile netto di 1,7



TAIO. Venerdì alle 20, nella sala convegni Cocea, assemblea straordinaria dei soci della Cassa Rurale d’Anaunia. Due i principali punti all’ordine del giorno. Il primo è l’approvazione del progetto di fusione della stessa Rurale d’Anaunia con le Rurali Tuenno Val di Non, Tassullo e Nanno e Bassa Anaunia, che con il prossimo 1 luglio, se tutte le quattro assemblee che si susseguono nel fine settimana diranno sì, formeranno la grande Cassa Rurale Valle di Non. Il secondo punto riguarda il bilancio 2017 della Cassa Rurale d’Anaunia, l’ultimo della sua storia se passerà, come è quasi scontato, il progetto di fusione. Una fusione che farà nascere una realtà importante a partire dalle masse amministrate per un totale che supera i 2 miliardi di euro, un patrimonio che sfiora i 160 milioni ed una base sociale di 10.000 soci su un territorio di competenza, circa 3/4 della valle di Non, con circa 30.000 abitanti. Una presenza capillare nella valle, esclusa la Terza Sponda da Cagnò a Brez e l’Alta Valle da Castelfondo a Cavareno, dove opera la Rurale Novella Alta Anaunia) con 143 dipendenti distribuiti in 26 filiali e sede legale ed amministrativa a Cles.

Tornando al bilancio 2017, la Cassa Rurale d’Anaunia conferma i buoni risultati di sempre sia in termini economici che di andamento della raccolta, impieghi e servizi. “Buoni risultati che sono il frutto di tre variabili: la sana e prudente gestione della Cassa; il livello professionale, unito alla capacità commerciale della struttura; la buona situazione economica della Valle di Non. Infatti la banca locale è anche lo specchio del suo territorio” - commenta la direttrice Giuliana Cova, che venerdì in assemblea con il presidente Ivo Zucal illustrerà i contenuti del documento. Parlando di numeri, al 31 dicembre scorso era stata contabilizzata una raccolta complessiva di 424 milioni di euro (+9% rispetto al 2016) con 239 milioni di prestiti alla clientela (+4,80% rispetto al 2016). Il patrimonio posseduto a fine 2017 sfiorava i 50 milioni di euro con un utile di esercizio di 1,7 milioni. Dati che confermano come la Cassa Rurale d’Anaunia si presenti in perfetta salute all’appuntamento della fusione, una scelta – fanno notare da più parti - che è maturata non sotto la pressione di deficit certificati o prevedibili di bilancio, ma per una chiara strategia di lungo periodo al fine di continuare a svolgere con efficacia la parte di “vera” banca del territorio e delle sue comunità. (g.e.)















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