Usam Baitona, 50 anni di sport, gloria e comunità 

La festa. Sabato a Masi di Vigo, la frazione di Ton in cui è nata e ha tuttora sede la società, è stato anche presentato il volume commemorativo del giornalista Vittorio Nardon.


Giacomo Eccher


Masi di vigo. Una squadra diventata comunità, una comunità diventata squadra. Potrebbe esser sintetizzata così la storia dell’Usam Baitona, società sportiva dei Masi di Vigo, frazione di Ton, che sabato ha festeggiato 50 anni di storia. Una società gloriosa nei risultati sportivi come voleva dimostrare la sala del centro civico della frazione completamente occupata dalle centinaia di trofei conquistati in questo mezzo secolo di corse, ma ancora più gloriosa per lo spirito coinvolgente che in questi decenni ha saputo dare voce a tutta la comunità con un naturale avvicendamento di generazioni.

La storia, il libro

Tutto è nato – scrive nel volume commemorativo il giornalista Vittorio Nardon, “costretto” per l’occasione a levare la penna dal chiodo a cui era appesa da anni – dalla costruzione di una baita in montagna, a quota mille sopra l’abitato in località Portolo e dalla volontà dei costruttori, che finiti i lavori, hanno voluto organizzare una gara di corsa in salita a cui hanno partecipato tutti i giovani dei Masi. Era il 1969, l’anno dello sbarco sulla Luna del primo uomo, e da quei primi passi di corsa è nata la società, primo presidente Bruno Dalla Torre e appassionato e abile allenatore Marco Battan, oggi guidata, da ben 32 anni, da Paolo Webber. La sede è stata trovata qualche tempo dopo nella vecchia scuola, chiusa da anni, della frazione che nella ‘sua’ società si è subito identificata grazie ai tanti personaggi che ne hanno segnato le origini e la continuità.

Lo spirito ‘comunitario’ oltre che sportivo della Baitona è stato ben colto da un redazionale su Vita Trentina dell’allora direttore Vittorio Cristelli che Nardon ha voluto riprodurre pari pari nel volume. “Una società – scriveva Cristelli – che in pochi anni era riuscita a raggiungere traguardi sportivi da far invidia a sodalizi ben più grandi e blasonata, ma il cui trofeo più ambizioso e significativo è quello di esser riuscita a costituire un centro d’interesse per tutto il paese dagli anziani di entrami i sessi ai genitori degli atleti ai parenti … fino ai neonati”.

Il palmares

Occuperebbe troppo spazio citare i tanti successi sportivi ed i tanti nomi di spicco (due nomi per tutti, Giordano Benedetti, semifinalista alle Olimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016, e Mirella Bergamo, esempio di longevità sportiva) che trovato spazio nel libro che è stato al centro della cerimonia nel tendone dove ha celebrato la messa, anche di commiato dalla piccola comunità dei Masi perché trasferito nel Basso Trentino, il parroco dell’Unità pastorale della bassa valle di Non don Alessio Pellegrin.

Ospiti della festa, con il presidente Paolo Webber a fare gli onori di casa, il sindaco di Ton Angelo Fedrizzi, vari politici (il senatore de Bertoldi e i consiglieri provinciali Ossanna e Demagri), il presidente della Cassa Rurale Val di Non Silvio Mucchi e Giancarlo Manfredi, vicepresidente C.S.I.













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