«Un progetto condiviso per ex scuola e incrocio»
A Dermulo l’abbattimento dell’edificio lesionato durante i lavori del parco giochi è l’occasione per risolvere il problema del traffico. Forno: «Serve un urbanista»
DERMULO. La ex scuola è da abbattere dopo i danni subiti per il cedimento del terreno causato dai lavori di realizzazione del nuovo parco giochi e alla sottostante condotta che intuba il rio “Pissaracel”, ma che cosa farne?
«Il posto è delicato dal punto di vista morfologico e strategico non solo per il paese ma per l’intera valle di Non come tutta quella zona di Dermulo, dove c’è in ballo il problema del trafficatissimo incrocio tra la SS43 e la SS 43 Dir e dei parcheggi a servizio della stazione Trento-Malé. Questa è la volta buona per affrontarli» - risponde il sindaco di Predaia, Paolo Forno. In ballo ora ci sono i 338.924 euro versati dall’assicurazione per chiudere la vertenza con le imprese aggiudicatarie dei lavori di realizzazione del nuovo parco giochi della frazione di Dermulo, a valle dell’edificio sociale del paese che è stato lesionato in modo grave tanto da essere dichiarato inagibile. Ma anche i 3,5 milioni di euro stanziati a suo tempo (2009) dalla Provincia per risolvere il nodo viario di Dermulo e che nel 2014, dopo i tentennamenti valligiani su come risolvere concretamente il problema, erano stati dirottati in altre vallate trentine, più solerti nel decidere.
«Quei soldi purtroppo sono stati persi ma il nodo viario di Dermulo è uno dei punti nevralgici della viabilità delle valli del Noce e la Provincia deve tenerne conto, perché non è rinviando che si risolvono i problemi» - afferma Forno.
Per questo, per decidere il da farsi con l’ex scuola, l’amministrazione di Predaia è intenzionata ad affidarsi ad un tecnico urbanista che inserisca il progetto di abbattimento e ricostruzione dell’edificio, ora casa sociale, in un contesto più ampio che tenga conto delle varie questioni sul tappeto per la frazione. «L’incarico non c’è ancora, ma stiamo decidendo ed a breve verrà formalizzato» - afferma Forno, che esclude il ricorso ad un concorso d’idee, che forse sarebbe auspicabile vista la problematicità dell’intervento che si inserisce tra chiesa di Santa Giustina e l’albergo Visctory. «Concorsi di idee ne stiamo predisponendo per le piazze di Coredo e di Taio, il caso di Dermulo è diverso, la soluzione la vogliamo costruire in accordo con la consulta frazionale, la Parrocchia ed un incontro pubblico con i residenti. Insomma un progetto dal basso che rivolva tutte le questioni sul tappeto» - replica Forno. Per Dermulo, oltre all’ipotesi rotatoria, che potrebbe tornare d’attualità, andrebbe trovato un congruo numero di parcheggi a servizio della stazione ferroviaria, uno dei nodi più importanti per i pendolari che dall’Alta Valle scendono quotidianamente a Trento con il mezzo pubblico.
Tornando all’incrocio viario, la sistemazione con rotatoria del bivio lungo la statale 43 come detto era un impegno che la giunta provinciale si era assunta ancora nel lontano 2009 e per il quale la Provincia aveva stanziato 3,5 milioni di euro. Quattro anni fa (ad inizio 2014) la somma era però stata dirottata su altri cantieri. Una beffa perché lo stesso assessore ai lavori pubblici Mauro Gilmozzi solo pochi mesi prima aveva rassicurato sull’importanza dell’opera, in un incontro ufficiale a Trento con l’allora presidente della Comunità della Val di Non Sergio Menapace, l’allora sindaco di Taio Stefano Cova e le categorie economiche. E rispondendo ad una interrogazione del consigliere noneso Gianfranco Zanon, Gilmozzi aveva chiaramente affermato «che il trasferimento della somma destinata alla rotatoria di Dermulo ad altre opere stradali non era una cancellazione del progetto e che quelle risorse sarebbero rientrate al loro posto». Qualcuno dovrebbe ricordarlo.
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