Trent’anni fa su Anaunia i temi ancora oggi attuali
Sulla rivista, uscita per 3 anni, si parlava di collegamenti tra la Val di Non e la città e del degrado dell’ambiente. Per il “battesimo” da Roma arrivò Flaminio Piccoli
VAL DI NON. Giusto trent’anni fa, nel gennaio 1988 nella foresteria del Santuario di San Romedio, veniva presentato al pubblico “Anaunia”, periodico di cultura, storia e politica della valle di Non edito dall’omonimo circolo con sede a Cavareno. Per ricordare l’evento alcuni dei protagonisti dell’iniziativa editoriale si sono ritrovati per una serata amarcord all’agritur “Al Paradis” di Portolo, incontro impreziosito dalla degustazione di due bottiglie di Brunello di Montalcino annata 1988 della cantina Casanova di Neri di Montalcino. «Un vino ancora perfetto che ci riporta a 30 anni fa addolcendocene il ricordo. Lo volevamo fare a San Romedio, dove la rivista aveva visto la luce il 18 gennaio 1988, ma le mutate condizioni organizzative del santuario non ce l’hanno consentito» - ha spiegato l’ex assessore provinciale alla Sanità, Remo Iori che a Portolo ha fatto gli onori di casa come presidente dell’allora circolo ‘Anaunia’ che comprendeva giovani, donne ed esponenti di vari settori della società nonesa.
Ad ispirare il circolo “Anaunia” (con un logo che richiamava proprio San Romedio) era sopratutto la politica dell’allora partito dominante in valle, la Democrazia Cristiana. Non per nulla al ‘battesimo’ della rivista (tiratura 15.000 copie a cadenza quadrimestrale distribuita gratuitamente a tutti i capifamiglia delle valle di Non più 500 copie spedite all’estero ai circoli degli emigrati nonesi) era salito da Roma l’onorevole Flaminio Piccoli, all’epoca presidente dell’Internazionale Democratico Cristiana, accanto all’allora presidente dell’Autobrennero, Enrico Pancheri, il presidente del Comprensorio (allora si chiamava così) Livio Negherbon e il sindaco di Coredo Dario Rizzi. «Una rivista che non ha la pretesa di inseguire la notizia. Ha però l’ambizione di cogliere e di selezionare ciò che interessa nel profondo la gente e di chiarire ciò che intendiamo proporre e propugnare per uno sviluppo della società non solo avanzato tecnologicamente ma armonico con le esigenze della persona, della famiglia, delle comunità per piccole che siano» - scriveva nel redazionale Pancheri, che della rivista era il direttore con responsabile il giornalista trentino Marco Zeni.
Scorrendo i temi trattati nei vari numeri (l’ultimo nel dicembre 1991, quando la pubblicazione è cessata) affrontati dal comitato di redazione (coordinato da Aldo Zuech con redattori Giacomo Eccher, Caterina Dominici e Alessandro Dalpiaz, attuale direttore dell’Apot), sembra che il tempo in valle di Non si sia fermato. Si parlava infatti anche allora di viabilità (tra cui i collegamenti con la città poi in parte risolti giusto 10 anni fa con la Trento – Rocchetta e il traforo lungo Cles - Malé sotto il Peller per risolvere il traffico a Cles…) ma anche di agricoltura dando voce (già allora) alla preoccupazione che l’ambiente agricolo non si degradi oltre il limite di guardia.
Un’altra ambizione della rivista (e per questo era stato scelto San Romedio, monumento amato da tutti i nonesi) era di creare un’identità condivisa della valle facendone conoscere i personaggi, la storia e le eccellenze culturali ed ambientali. Tutti i numeri pubblicati di Anaunia sono stati meticolosamente scannerizzati da Zuech per salvare, con la tecnologia oggi disponibile, una preziosa testimonianza editoriale della valle di Non che non ha perso la sua attualità.