Sul Presena tre stanze per dormire nel ghiaccio
Avvolti nella neve a 2.750 metri. Hanno tutto, dagli arredi alle sculture. Sul letto due materassi e una coperta. Sono opera di Ivan Mariotti e di un team formato da altre 4 persone
Val di sole. all'ormai celebre ice music festival (kermesse musicale di oltre 50 concerti ospitati in un igloo da 300 posti e suonati con 17 strumenti rigorosamente di ghiaccio), sul presena quest’anno si affiancherà, a partire da capodanno, un'iniziativa altrettanto originale: accanto al rifugio capanna presena e a pochi metri dall'ice dome sono state realizzate tre camere-igloo in cui trascorrere la notte totalmente avvolti dalla neve a 2.750 metri di altezza. «Abbiamo iniziato a parlare del progetto delle Ice Room non appena conclusa la prima edizione di Ice Music Festival. La società Capanna Presena ha subito accettato la scommessa delle camere di ghiaccio» commenta Michele Bertolini, consigliere delegato Consorzio Pontedilegno-Tonale.
Ogni camera è ispirata ad un tema particolare: c’è la Artic Room, con sculture di orsi polari, foche e stalattiti. C'è la Forst Room in cui campeggiano botti di legno immerse in un bosco con cervi e caprioli, a simboleggiare il legame tra la famosa birra altoatesina e il territorio montano. C'è infine la Chalet Room, in cui è stata rievocata una cascina tipica montana, con caminetto e sullo sfondo un borgo alpino.
Delle vere opere d'arte “temporanea” perché, ovviamente, saranno fruibili solo fino a primavera quando inevitabilmente si scioglieranno. Per gli inuit e le popolazioni artiche dormire nel ghiaccio non è nulla di straordinario, ma alle nostre latitudini e sull'arco alpino iniziative analoghe sono rare. Eppure, le stanze-igloo vengono incontro a un secolare principio delle popolazioni della Val di Sole: “dormire al freddo e mangiare al caldo”. La temperatura interna nella stanza rimane sempre attorno ai 4 gradi. Pochi, ma molti di più rispetto alle temperature glaciali che si registrano sul Presena di notte (si arriva anche a -30°C). Rigorosamente di ghiaccio sono anche gli arredi della stanza: sul letto viene però posto un materasso in pvc, una coperta per isolare termicamente e poi un materasso normale. «Costruire le stanze-igloo è stata una sfida emozionante» spiega lo scultore Ivan Mariotti, che ha realizzato le stanze con un team formato da Marco Martello, Ruggero Vanelli, Pierluigi Bernardi, Gianluigi Zeni. «Abbiamo gonfiato tre grandi palloni sui quali è stata gettata acqua e neve. Poi quando la neve ha raggiunto un metro di altezza abbiamo iniziato a formare l'igloo con una fresa e, dopo che la struttura di ghiaccio si è consolidata, abbiamo sgonfiato il pallone».
Lo stesso gruppo di lavoro si è poi dedicato a impreziosire il percorso che, dal Passo del Tonale porta all'Ice Dome: quattro grandi sculture, dedicate al connubio tra sport invernali e musica.