Successo per il recital “Voci sul confine”
MALÉ. Grande successo a Malé per il concerto-recital “Trenta presenti - Voci sul confine”, andato in scena domenica scorsa al teatro comunale. Davanti a un pubblico attento e qualificato, la solenne...
MALÉ. Grande successo a Malé per il concerto-recital “Trenta presenti - Voci sul confine”, andato in scena domenica scorsa al teatro comunale. Davanti a un pubblico attento e qualificato, la solenne dichiarazione di Francesco Giuseppe Imperatore con la voce di Fracalossi e le struggenti note di “Gran Dio del cielo” del Coro Sasso Rosso hanno dato il via a una serata che ha toccato gli animi dei presenti.
Più di cent’anni fa le valli e i paesi trentini furono inondati dall’orrore della Prima Guerra Mondiale. Il Trentino, cioè il Welsch Tirol austroungarico, divenne subito prima linea: dalle Dolomiti di Fassa alla Valsugana, dalla Vallagarina alle Valli Giudicarie fino alla Val di Sole.
Su tutti i fronti la vita umana non contava nulla per gli alti vertici militari e la gioventù d’Europa divenne “carne da cannone”, come ricordano le pagine intense di Ungaretti, di Remarque, di Hemingway, di Musil e dell’intera “intelligenza” del vecchio continente.
L’idea del concerto-recital “Trenta presenti - Voci sul confine” ha preso corpo da un forte e reciproco bisogno di narrazione della storia locale, avvertito, pur con strumenti diversi, dal Coro Sasso Rosso della Val di Sole e dal Club Armonia di Trento. Questi soggetti culturali, infatti, sono impegnati da decenni nella rilettura delle vicende trentine e nel loro racconto attraverso gli strumenti della cultura popolare più autentica, ovvero il canto e la parola.
In occasione del centenario dalla fine della Grande Guerra, al teatro di Malé le parole curate dal Club Armonia, spesso asciutte e aspre con la poesia che si mescola alla prosa e l’italiano incrocia il tedesco e il dialetto, si sono unite alla forza e all’espressività del canto popolare del Coro Sasso Rosso.
Sono state queste le “Voci sul confine”, per raccontare non solo il rifiuto della guerra, ma anche le complessità che il Trentino, da sempre luogo dell’incontro e del dialogo, visse in quegli anni. Il concerto-recital ha trovato culla ideale in Val di Sole, storica terra di confine. (f.b.)