Sono emigrate a Ronzone le vecchie radio di Larcher 

Presto avranno uno spazio al museo del paese. A Fondo, dove il proprietario per   un anno e a proprie spese le ha esposte in un locale privato, nessuno le ha volute



FONDO. Ignorate o quasi a Fondo dalle locali istituzioni, le vecchie radio di Mario Larcher “emigrano” a Ronzone, dove sono state accolte a braccia aperte nel museo del paese e dove dalla prossima primavera avranno a disposizione uno spazio apposito. Per un anno le radio, circa 200, sono state esposte in un spazio privato affittato da Larcher a proprie spese nella centralissima piazza San Giovanni a Fondo, e non si può dire che non abbiano suscitato interesse, tutt'altro. «In circa 10 mesi di apertura ho registrato 3.363 ingressi che hanno lasciato un commento sul libro visitatori. Tanto per dare l'idea di quello che poteva significare la mostra per Fondo, il primo giorno di apertura, l’8 dicembre 2017, ci sono stati oltre 800 visitatori!» - afferma Larcher.

Collezionista per passione ed ex titolare dell’attigua agenzia viaggi Erica Tours (ora gestita dal figlio Cristian), Mario Larcher, classe 1947, in mezzo secolo ha messo insieme decine e decine di vecchie radio, da quelle degli albori fino a modelli di tempi più recenti. Una raccolta che ha voluto quindi condividere in una mostra ad ingresso libero aperta lo scorso dicembre a Fondo.

Con il passare del tempo l'impegno di tenerla aperta (ma anche le spese di affitto dei locali) lo hanno indotto a cercare un qualche sostegno presso le varie istituzioni di Fondo, dal Comune alla Pro Loco ed anche dall'associazione Idee di Fondo che raccoglie i commercianti della borgata. Tutto inutile. Nessuno ha risposto e Larcher ha pertanto deciso di gettare la spugna.

Il piccolo museo delle radio in piazza San Giovanni ha così chiuso i battenti a fine ottobre, ma prima di smantellare la collezione Larcher ha invitato a visitare la mostra il sindaco di Ronzone, Stefano Endrizzi, che a quanto pare è rimasto stupito della vastità della raccolta e della cura per i pezzi esposti catalogati e resi funzionanti. «Ecco, da qui è nata l’idea di donare le mie radio (non tutte!) al museo di Ronzone, dove troveranno posto in un’apposita sezione del museo locale. L’approdo a Ronzone è stato favorito da un particolare che è stato forse decisivo, la presenza nella collezione di Larcher di una radio originale realizzata dell’ingegner Arturo Recla (Ronzone – Milano 1984), uno dei tecnici italiani che proseguirono l’impegno di Guglielmo Marconi nel campo della radiofonia, apportando contributi spesso determinanti. Assunto a Milano come ingegnere progettista presso una grande azienda dell’epoca, Recla fu fondatore dell’ABC Radiocostruzioni, e dopo la seconda guerra mondiale, fu uno dei tecnici che fece sorgere il marchio della Mivar, azienda che in Italia riuscì a contenere l’assalto dei televisori provenienti dall’Oriente.

Di Arturo Recla è il televisore esposto al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, forse il primo prototipo di televisore prodotto in Italia. Suoi gli studi sulla radio in automobile dei quali si trova pubblicazione nel 1935, più di vent’anni prima dell’avvento della motorizzazione di massa. (g.e.)















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