Racconta 70 anni di carnevale “El Scudelar” del 2020
Cles. Da oggi è in edicola “El Scudelar”, chjalandari 2020, quarta edizione del calendario in rigoroso vernacolo clesiano che quest’anno propone una retrospettiva di quasi mezzo secolo di carnevale...
Cles. Da oggi è in edicola “El Scudelar”, chjalandari 2020, quarta edizione del calendario in rigoroso vernacolo clesiano che quest’anno propone una retrospettiva di quasi mezzo secolo di carnevale nella borgata. “Scudelari”, come ricorda lo stesso calendario citando una definizione dal “Vocabolario Anaunico Solandro” di Enrico Quaresima, è il soprannome che gli “altri” nonesi danno a quelli di Cles in ricordo di tempi magri in cui i clesiani si guadagnavano da vivere vendendo, come ambulanti, le scodelle di terracotta prodotte in una fabbrica allora esistente nel paese. Un ricordo questo, come tanti altri, che rischia di svanire ma che “El scudelar” cerca di far rivivere ripercorrendo, con i ricordi dell’ex presidente del Comitato Carnevale Clesiano Mariano Bonanno, le vicende del carnevale a partire dal 1970 inventato dall’allora presidente della Pro Loco Emilio Devigili ed il suo vice Fabio Debiasi. Un racconto veloce in stretto clesiano da cui emergono volti e nomi, maschere e carri che trovano poi spazio mese per mese con immagini a colori o, per le più antiche, in bianco e nero. Il tutto con richiami e didascalie in stretto dialetto clesiano che nel contesto lessicale della valle di Non ha diverse caratterizzazioni che lo rendono unico come testimoniano scritti e versi dei poeti locali Sergio de Carneri, Fabrizio da Trieste e il compianto medico e cantautore Carlo Piz. Anni in cui mai mancava il Berlingaccio, un giornale satirico edito per carnevale con vignette e racconti, spesso mascherati ma con facilmente riferimenti riconoscibili e che mettevano alla berlina i potenti di turno con una predilezione per gli amministratori comunali ma anche i concittadini finiti al centro di fatti di cronaca rosa e dintorni.
“El Scudelar” (in vendita alla Tipografia Visintainer in piazza Granda) nasce dal lavoro di un pool di clesiani per ricordare la storia della loro borgata pur senza avere la pretesa di scriverla ma solo di fissarne alcun significative testimonianze. Del gruppo fanno parte Andrea Conta (che lavora nel mondo dell’editoria), Francesco Visintainer (titolare dell'omonima edicola-cartoleria clesiana), Ferruccio Mascotti, collezionista di foto, documenti d’epoca e di tanto altro, Paolo Trepin, Franco Dalpez. G.E.