Pescatori, nessuna infrazione nei due mesi di lockdown 

La riconquista delle sponde. Gli appassionati della Val di Non anche dopo la “ferma”  non avranno difficoltà a rispettare la distanza minima, che per regolamento è di dieci metri



Cles. Distanze di sicurezza? Ai pescatori due metri non bastano, ne servono 10! Con l’ordinanza del 4 maggio è ripartita anche la pesca: a patto di andarci a piedi o in bicicletta, avendo sempre a portata di mano una mascherina e rispettando le distanze di sicurezza. «Ma due metri a noi non sono mai bastati» – dice Marco Vender, presidente dei pescatori nonesi citando il regolamento regionale che prescrive almeno 10 metri. «In ogni caso gli appassionati e professionisti della disciplina sanno bene che le distanze sono importanti, il virus non c’entra nulla». Per definizione i pescatori infatti sono solitari, non vogliono essere disturbati e le postazioni più pescose sono tenute rigorosamente segrete così come gli orari migliori per le catture. Ciascuno esercita questa passione con i propri riti e secondo le proprie abitudini che cerca di tenere per sé. «La pesca è uno stile di vita – prosegue Vender – e per questo i nostri soci hanno particolarmente sofferto il periodo di ferma forzata. Abbiamo scelto di non avanzare richieste speciali per rispetto del particolare momento che colpisce il Paese. Siamo appassionati, non fissati. Con l’ultima ordinanza – però – speriamo di aver riconquistato le sponde per sempre».

L’attività dell’Associazione anche durante il lockdown non si è mai interrotta: in sicurezza e nel pieno rispetto dei DPCM e delle ordinanze regionali i guardiapesca dell’associazione hanno continuato a lavorare. Le semine mediante la deposizione di uova nei torrenti e nel lago di Santa Giustina, così come il rilascio degli avannotti, hanno rispettato il calendario e gli obblighi di legge. Nemmeno il presidio del territorio è venuto meno: «Alleggerendosi l’attività di supervisione alla pesca – dice Kevin Bergamo, guardiapesca dell’Associazione Val di Non – abbiamo focalizzato i nostri interventi sulla manutenzione delle sponde e sulla pulizia dei sentieri di accesso, per agevolare soci ed appassionati alla riapertura. Il lockdown? Non abbiamo rilevato nessuna infrazione. I pescatori hanno rispettato la ferma e alla ripresa confermano che le distanze di sicurezza di questa emergenza sono di molto inferiori a quelle cui normalmente siamo abituati».

Con la nuova ordinanza dunque pescare è possibile ma sempre in funzione dei calendari della associazioni locali che normano zone e specie pescabili. Le condizioni di esercizio sono ben precise: libera circolazione all’interno della regione a patto di raggiungere la località di pesca a piedi o in bicicletta, possesso di mascherina di protezione a norma da indossare in prossimità di altre persone, rispetto delle distanze di sicurezza. Per i pescatori però sappiamo non essere un problema. G.E.















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