Nuovo sentiero sul Malachino l’oasi della melissa austriaca
Ton. Un paio d’anni fa la Provincia ha pubblicato un nuovo bando sul Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 per favorire la realizzazione di infrastrutture ricreative e informazioni turistiche,...
Ton. Un paio d’anni fa la Provincia ha pubblicato un nuovo bando sul Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 per favorire la realizzazione di infrastrutture ricreative e informazioni turistiche, possibilità che il Comune di Ton ha colto al volo con l’idea di intervenire sulla baita Toss, sul Monte Malachino, con la formazione di una tettoia sotto cui ricavare un servizio igienico e un punto informativo per i fruitori della montagna.
È inoltre prevista la realizzazione di un sentiero che in parte funge da punto di osservazione sulle praterie del monte.
L’incarico della progettazione definitiva, comprese le “prime indicazioni” in materia di sicurezza, per la presentazione della domanda di contributo era stato conferito all’architetto Edy Pozzatti. La richiesta è stata accolta e al Comune di Ton è stato assegnato un finanziamento di 43.888 euro, pari all’80% della spesa ammessa (54.860 esclusi gli oneri fiscali).
Vista quindi la necessità di individuare il professionista a cui affidare la progettazione esecutiva, è stato contattato nuovamente l’architetto Edy Pozzatti, che si è reso disponibile. Pozzatti percepirà un compenso di 2.036 euro per la progettazione e il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione e 3.869 euro per la direzione lavori e il coordinamento della sicurezza in esecuzione. Importi ai quali andranno sommati oneri previdenziali e fiscali.
L’area sommitale della cresta Malachino-Cima d’Arza è tra l’altro molto interessante da un punto di vista botanico, perché ricrea un ambiente sub-steppico per il forte vento caldo che soffia dalla valle dell’Adige nelle ore centrali della giornata.
«Nelle praterie aride che caratterizzano questo ambiente, si può rinvenire la più grande stazione italiana di Melissa austriaca (Dracocephalum austriacum), una specie presente dai Pirenei ai Carpazi sempre con popolazioni piccole e frammentate – spiega Costantino Bonomi del Muse –. La stazione annuale ospita l’80% degli individui presenti nelle 10 popolazioni note per l’Italia. È una specie dell’allegato II della direttiva Habitat protetta in tutta Europa e recentemente segnalata in cattivo stato di conservazione dalla stessa UE nel report 2020 sull’attuazione della direttiva Habitat».
Per la salvaguardia di questa specie il Muse, d’intesa con il Ufficio Natura 2000 della Provincia, sta sviluppando un progetto “Life” per mettere in atto azioni di raccolta semi, propagazione vivaistica e rafforzamento delle popolazioni di questa specie. F.B.