Nuovo impianto trattamento fumi alla macelleria Corrà
Smarano. «Era in ogni caso tutto regolare ma abbiamo lo stesso deciso di investire in tecnologia per evitare ogni possibile disagio al vicinato!». A dirlo è Pio Corrà, uno dei titolari con il...
Smarano. «Era in ogni caso tutto regolare ma abbiamo lo stesso deciso di investire in tecnologia per evitare ogni possibile disagio al vicinato!». A dirlo è Pio Corrà, uno dei titolari con il fratello Luca della Macelleria f.lli Corrà di Smarano, ed il problema, segnalato al nostro giornale da alcuni residenti, era il fumo che, fuoriuscito dalle camere di affumicatura dei salumi, in alcune giornate poco ventilate ricadeva fastidiosamente sulle abitazioni vicine.
«Sebbene le emissioni fossero state già regolarmente misurate rivelandosi ben inferiori ai parametri normativi, abbiamo adottato questo impianto, il cui valore è di molte migliaia di euro, in quanto la produzione di fumo in uso nel salumificio è caratterizzata da un fumo freddo, dato dalla combustione di legno di faggio e successivo raffreddamento prima di essere immesso in camera di affumicatura» - spiega Corrà.
Affumicatura – sottolinea - ottenuta con legna di faggio (che garantisce un apporto di ceneri quasi nullo e ciò è bene per la salute del consumatore) mentre il fumo “a freddo” permette di non riscaldare le carni e di ottenere una penetrazione più delicata nei salumi, mantenendo intatta la consistenza. Però il fumo freddo, così come l’aria fredda, scende …non sale. Per questo motivo poteva accadere che non sempre si disperdesse in alto nel cielo ma che tendesse, in condizioni di clima e vento particolare, a persistere nei dintorni ed essere avvertito all’olfatto.
L’impianto di trattamento dei fumi installato riscalda fino oltre 500 gradi il fumo, separandone la residua componente incombusta, ed espellendo la componente aerea - fra l’altro ancora più pulita - in alto nel cielo.
Una scelta che va nella direzione del rispetto ambientale e della naturalità del prodotto che sono da sempre le linee che ispirano questo che è il più antico salumificio del Trentino - e uno dei antichi in Italia – con ricette tramandate di generazione in generazione. Correva infatti il 1850 quando Giacomo Corrá aprì a Smarano la sua bottega per la vendita di salumi e carni e da allora le antiche ricette della lavorazione dei salumi a regola d'arte, secondo la tradizione trentina, si sono tramandate di padre in figlio con ben 5 generazioni fino agli attuali titolari Luca e Pio. Abbinando la tradizione alla qualità ed all’innovazione, l’azienda ormai da tempo è sbarcata sull’e-commerce, scelta che ha consentito tra l’altro di superare quasi senza danni i difficili mesi del lockdown.
Lo scorso aprile 2020, in pieno lockdown, l’azienda ha inoltre deciso di continuare a investire in innovazione tecnologica e di scegliere le soluzioni blockchain della startup svizzera Genuine Way, per garantire la tracciabilità e l’autenticità della filiera produttiva.
Svolta green pure per l’energia elettrica con i 210 pannelli fotovoltaici istallati su tre falde del tetto disposti a Sud, Est ed Ovest, un impianto che permette una produzione costante di energia elettrica lungo tutta la giornata. «La produzione di energia elettrica annua è pari a circa 48.500 kiloWatt / ora, riuscendo in questo modo a coprire più del 50% del fabbisogno di energia elettrica dell’azienda in cui sono presenti forni, macchinari, celle frigorifere di stagionatura e congelatori e inoltre uffici, magazzini e un punto vendita di più di 100 metri quadrati” - precisa il cugino Federico Corrà che dell’azienda cura il marketing. G.E.