Mollaro, aziende a corto di spazi
L’iter. Stralciato l’ampliamento dell’area produttiva. Gli imprenditori della zona, tra cui Coletti, preoccupati: «Qui c’è bisogno di servizi e superfici». Zadra: «40 mila metri quadri erano già prenotati». Forno: «Servono approfondimenti»
MOLLARO. La Comunità di Valle, su ‘pressione’ del Comune di Predaia, ha stralciato l’ampliamento di quattro ettari previsto nell’area produttiva di Mollaro inizialmente previsto nel piano stralcio di variante delle aree produttive di valenza provinciale in valle di Non. Una decisione che preoccupa gli imprenditori insediati nell’area stessa, che è ormai satura da tempo e che taglia ogni prospettiva di sviluppo che, dati alla mano, potevano dare interessanti nuove possibilità occupazionali.
Di questo disagio, per non dire delusione, si fa portavoce il presidente della Tama Aernova spa, Giovanni Coletti, a capo di un gruppo che conta complessivamente 547 addetti di cui un’ottantina a Mollaro. «Sono anni che aspettiamo interventi per dare spazio non solo a nuovi insediamenti che porterebbero lavoro ed anche nuovi introiti per la casse del Comune di Predaia, ma anche per rendere più funzionale ed attrattivo il comparto. Penso ai parcheggi che sono più che saturi, ma anche alla tortuosa viabilità di accesso all’area soprattutto per i mezzi pesanti. Si sente anche la mancanza di una mensa, visto che nell’area ci sono quotidianamente oltre 300 lavoratori che potrebbero usufruirne con beneficio per la funzionalità e la qualità del lavoro. Il Comune ha l’area ma non la utilizza e finora hanno sempre fatto orecchie da mercante rinviando. Adesso tagliano anche la possibilità di ampliamento bloccando ogni possibilità di nuovi investimenti anche perché molte aziende insediate sono dovute ricorrere alla deroga al fine di utilizzare tutto lo spazio possibile» - afferma Coletti.
«Non è una cancellazione definitiva, la proposta di ampliamento dell’area produttiva rimane in campo, ma servono approfondimenti con riferimento alla vivibilità della frazione di Mollaro e ai rapporti con il mondo frutticolo» - replica il sindaco di Predaia, Paolo Forno.
La sospensione dell’iter riguardante Mollaro – spiega Forno – è stata in pratica chiesta dalla Comunità di Valle che vuole chiudere a breve la variante del piano stralcio delle aree produttive di valenza provinciale in valle di Non. Variante che prevede per tutte, a differenza di Mollaro, il ‘regresso’ di destinazione delle superfici da produttive ed agricole, e non viceversa. «L’ampliamento a Mollaro – afferma il sindaco - di fatto avrebbe così bloccato anche tutte le aree in attesa degli approfondimenti per i quali serve ancora tempo e quindi la Cdv ci ha chiesto per il momento di soprassedere».
Ragionamenti che non convincono Giovanni Coletti. «Il tempo è un fattore importante per l'imprenditore che vuole rimanere competitivo e sul mercato, non si possono né procrastinare né illudere. Io stesso avevo prenotato un'area di 6.000 metri quadri nella nuova zona produttiva in allestimento a Denno, prenotazione che poi ho annullato contando sull'ampliamento in fieri in quel di Mollaro . Adesso mi ritrovo con il cerino acceso in mano e decisioni non facili da prendere per il futuro prossimo».
Che ci sia interesse per l'ampliamento, ora stoppato, a Mollaro, lo conferma l'assessore comunale di Predaia all'urbanistica, Massimo Zadra, che è anche presidente di valle degli artigiani. «I 40.000 metri quadrati erano già prenotati. Adesso vedremo che cosa succederà» - afferma. E spiega che il Comune, in primis il sindaco, sta dialogando da tempo con i censiti di Mollaro e con gli agricoltori per trovare una soluzione che deve passare anche per il nodo viabilità che eviti il transito dei mezzi pesanti attraverso l’abitato, come succede oggi.