Melinda spunta i prezzi più alti della storia 

Cles, il liquidato ai produttori sarà in media di 0,476 euro al chilo. Nonostante la riduzione di ogni voce, dal personale all’energia, i costi aumentano del 50%


di Giacomo Eccher


CLES. In soci di Melinda si sono riuniti lunedì per l’assemblea generale ordinaria durante la quale hanno approvato il bilancio di previsione relativo all’esercizio 2017-2018 dopo che la scorsa settimana era stato presentato all’assemblea dei 300, della quale fanno parte tutti gli amministratori delle 16 cooperative che compongono il Consorzio. Ad illustrare le previsioni per la difficile stagione in corso il direttore generale Paolo Gerevi e i responsabili dei vari settori.

“Gli strumenti e i criteri utilizzati per cercare di prevedere nella maniera più precisa possibile i ricavi e i costi - scrive il Consorzio - sono stati gli stessi delle passate stagioni che permettono una stima in grado di anticipare il risultato finale in maniera corretta e veritiera, nonostante questa stagione, come noto, risulti del tutto particolare e molto diversa da quelle degli ultimi anni”.

“Difficile il confronto del ricavato dalle vendite dello scorso anno - spiega Melinda - con quello previsto in questa annata commerciale, caratterizzata dalla riduzione del 70% della produzione, con il conferimento di un quantitativo importante di mele destinate alla trasformazione industriale e di seconda categoria dovuto a danni causati da gelo piuttosto che da grandine. Conferimento che proprio allo scopo di valorizzare al meglio lungo tutta la stagione commerciale anche il prodotto industriale, è avvenuto per la prima volta senza far separare direttamente nel frutteto le mele commerciali da quelle prive dei requisiti sufficienti al consumo fresco”.

Il realizzo commerciale, previsto di 85 milioni di euro, pari a 0.72 euro al chilo, pare ottimo osservando il realizzo al kg, ma risulta ovviamente deficitario in termini assoluti, perché i costi incidono in modo più pesante del solito, sempre a causa della scarsa produzione. Nonostante sul mercato i prezzi spuntati oggi, per ogni referenza, calibro su calibro, siano di gran lunga i più alti nella storia, la previsione è un liquidato da Melinda alle cooperative di circa 0,496 euro sul totale conferito. Ai soci produttori le cooperative si prevede liquideranno mediamente 0,476 euro sul totale conferito (che prevede sempre un conto unitario delle mele da consumo fresco e di quelle per l’industria).

“Per quanto riguarda la situazione dei costi - aggiunge il consorzio -, in una stagione così particolare, emergono l’organizzazione, la capacità e la flessibilità del sistema nel mantenersi sostenibile, anche con un solo terzo di prodotto conferito. Tutte le voci di costo sono state ridotte: le maggiori riduzioni provengono dal risparmio di energia, dalla diminuzione del costo del personale dipendente e dalla riduzione delle attività di marketing. Importante anche l’apporto del fondo mutualistico, utile a coprire parte dei costi fissi delle cooperative. Sia ai soci produttori, che ai lavoratori dipendenti, sono stati richiesti sacrifici e collaborazione che stanno aiutando a limitare le ore di straordinario e cercano di far sì che siano utilizzate tutte le ferie residue”.

“Quest’anno - conclude Melinda - l’incidenza dei costi prevista è di 0,224 costi Melinda e 0,020 euro al Kg medio delle cooperative associate per un totale che si assesterà sui 0,244 €/Kg. Cifre che mettono in luce un incremento di circa il 50% dell’incidenza dei costi, nonostante una diminuzione del conferito pari al 70%. Le principali difficoltà dell’annata in corso risiedono dunque principalmente nella quantità e qualità del prodotto conferito. Il risultato finale deve comunque scontare un mix qualitativo decisamente peggiore del solito che ne limita drasticamente il risultato finale”.













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