Malé, al Parco della Pineta tagli drastici quanto necessari
Malé. Il parco della Pineta ha cambiato aspetto in seguito a un intervento di riqualificazione necessario e urgente. Ne è convinto il nuovo responsabile delle foreste Alessio Andreis che parla di un...
Malé. Il parco della Pineta ha cambiato aspetto in seguito a un intervento di riqualificazione necessario e urgente. Ne è convinto il nuovo responsabile delle foreste Alessio Andreis che parla di un ottimo lavoro, certo drastico e straordinario, ma che non si poteva procrastinare per garantire sicurezza ai frequentatori del parco ma anche della passeggiata della passerella. Del resto l’intervento era opportuno anche per il benessere delle stesse piante, in molti casi malate, secche, marcescenti, troppo vicine le une alle altre e anche troppo alte. I tre abeti rossi, la decina di frassini che essendo divenuti altissimi e inadatti ad una zona ventosa quale la Pineta, le tenaci robinie cresciute senza alcuna manutenzione avevano trasformato il parco in un bosco. Se la regia dei lavori è di Andreis, l’operazione si è concretizzata in sintonia con il Corpo forestale ed i custodi forestali per ridare lustro e vivibilità al parco della Pineta da molti conosciuto come parco del funghetto da quando ha fatto la sua comparsa una fontanella a forma di funghetto che è attrazione irresistibile per i bambini.
Sono rimasti un prunus, qualche tiglio e degli olmi cui in primavera, una volta eliminate le radici e bonificata l’intera zona, verranno aggiunte altre piante. Per concludere sono rimasti alcuni tronchi utilizzabili per altre opere d’arte come l’”Amore solandro” di Giorgio Conta, realizzato lavorando un tronco di cedro nel vicino giardino dei coniugi Pepe. E.P.