La Ciaspolada sarà ancora una manifestazione di valle 

L’obiettivo degli organizzatori. L’edizione 2019, confinata a Fondo, è stata un grande  successo, ma per il presidente Holzknech bisogna conservare lo spirito originario della gara


Giacomo Eccher


Fondo. Dalle praterie a perdita d’occhio dell’alta valle al circuito urbano, ha cambiato pelle la Ciaspolada con format inedito che ha fatto assaporare emozioni diverse ad una manifestazione che si appresta, fra tre anni, a tagliare il traguardo del mezzo secolo. È questo il commento del giorno dopo la 47ª edizione della prova nata nel bosco di Tret nel lontano 1973 per iniziativa del compianto Alessandro Bertagnolli.

«È stato un esperimento che ha avuto un ottimo successo, ma la Ciaspolada è nata come manifestazione dell’Alta valle di Non in una rete tra i paesi e speriamo che tornino le condizioni per riproporla così» - commenta il patron Gianni Holzknecht che abbiamo colto mentre, con il suo stuolo di fedelissimi volonterosi e alle ditte incaricate con i loro mezzi, lavorava dalle prime ore del giorno della Befana per ripulire dalla neve le vie e piazze riportando già ieri il centro storico alla normalità. Qui la neve è stata portata già sabato bloccando di fatto il paese e Holzknecht ringrazia in primis i compaesani per i disagi che un'edizione urbana come questa ha sicuramente comportato. «I problemi non sono stati da poco perché abbiamo dovuto operare tra le case in strade strette, ma è andato tutto bene. Gli scenari sono stati all'altezza delle attese del pubblico e dei concorrenti che hanno nobilitato la nostra manifestazione».

La neve, distribuita in centro storico non solo ha creato un degno teatro di gara ma ha trasformato il “paese dell’acqua” (come era definito Fondo in pubblicazioni antiche) in uno scenario con tante diverse prospettive da cui godersi uno spettacolo davvero unico di tifo e di colori. Sfida vinta dunque dagli organizzatori grazie anche ai tanti figuranti della Charta della Regola di Cavareno che hanno riproposto i vecchi mestieri negli avvolti illuminati toccati dal percorso. Nell’anello urbano gli amatori hanno trovato una ambiente tutto da godere, mentre i competitivi hanno avuto un percorso tecnicamente valido per una vera selezione dei valori in campo. Appropriata in proposito la scelta di ridurre a meno di 150 (146 per l’esattezza) i partecipanti alla gara agonistica che, partita due ore dopo quella dei bisonti, ha potuto godere lungo tutto il percorso di un grande parterre di pubblico.

Bilancio positivo dunque ma non è detto che il format verrà ripetuto. «Dal punto di vista organizzativo farla così è meno dispendioso quando la neve è scarsa o nulla, ma il nostro obiettivo è di conservare lo spirito originario della Ciaspolada come manifestazione di valle, per questo vedremo che cosa succederà tra un anno» - afferma Holzknecht. Anche se non lo dice espressamente, determinanti per la manifestazione saranno le amministrative del 3 maggio: sicuramente uno dei temi della campagna elettorale sarà il futuro dall’Alta Anaunia e la sua omogeneità di progetti.

Ciò che appariva quest’anno era che a Fondo c’era festa e folla, altrove nulla o quasi. «Stavolta siamo stati costretti a limitarci a Fondo, ma la Ciaspolada che era prevista quest’anno partiva da Romeno e arrivava a Fondo transitando per Cavareno e Sarnonico. Non è stato possibile e non certo per colpa o scelta nostra» - sottolinea Holzknecht.

Il patron è in ogni caso soddisfatto della sperimentazione che potrà venire comoda anche in futuro. Soddisfazione anche per il risultato con la vittoria di un trentino, Alberto Vender, e il terzo posto per la nonesa Mirella Bergamo. Applauditissimo anche il veterano don Franco Torresani (di Tassullo) il 57enne parroco volante di Bolognano d’Arco arrivato nono assoluto a meno di 4 minuti dal giovane vincitore che ha meno della metà degli anni. Un mix di storia e di futuro che fa bene alla Ciaspolada e la mantiene del solco della sua quasi cinquantenaria storia.















Scuola & Ricerca

In primo piano