L’olio per l’urna dei Martiri arriva  da Mattarello

Sanzeno. La lampada che arde perenne sull’urna di SS Martiri Anauniesi per un anno da oggi sarà alimentata dall’olio offerto dai fedeli dell’ex decanato di Mattarello. La consegna nella mani dell’arci...



Sanzeno. La lampada che arde perenne sull’urna di SS Martiri Anauniesi per un anno da oggi sarà alimentata dall’olio offerto dai fedeli dell’ex decanato di Mattarello. La consegna nella mani dell’arcivescovo mons Lauro Tisi l'hanno fatta congiuntamente i rappresentanti istituzionali del sobborgo trentino e Comuni limitrofi (Vigolana, Aldeno) arrivati a Sanzeno con un folto gruppo di pellegrino compresi due pullman.

Il rito che si rinnova

Gremitissima la basilica durante il rito religioso con all’altare, accanto all’arcivescovo, il parroco di Mattarello, don Duccio Zeni e una folta rappresentanza di sacerdoti delle valli del Noce. Dalle valli di Non e di Sole anche il potente e affollato coro formato da coristi nonesi e solandri adeguatamente preparati, con varie sedute congiunte, par fare degno contorno a questa ricorrenza che – a detta dell'arcivescovo – rappresenta un ritorno alle origini della fede cristiana in Trentino. Il programma della festa è iniziato, come da tradizione, con la processione con l’urna dei Martiri dalla chiesetta di Santa Maria, all'imbocco della strada provinciale che porta a San Romedio. Il lungo corteo è sfilato accanto alla chiesetta dedicata a Sant'Alessandro ( il più giovane dei tre Santi Anauniesi con Martirio e Sisinio) e quindi percorrendo il maestoso viale alberato ha raggiunto la basilica. Nel frattempo la chiesa s’era riempita quasi completamente di fedeli, «un vero colpo d’occhio di devozione», come ha sottolineato il priore della basilica (e di San Romedio), padre Giorgio Silvestri, superiore della locale comunità di Frati conventuali.

Amicizia nata d’estate

Era stato proprio padre Giorgio ad invitare a questa cerimonia l’ex Decanato di Mattarello, e l’idea – ha raccontato – gli è venduta la scorsa estate quando un gruppo di fedeli del popoloso sobborgo trentino erano arrivati a Sanzeno partecipando alla messa domenicale. Con Mattarello e dintorni, si allarga dunque fino a lambire il capoluogo l'iniziativa, lanciata una dozzina di anni fa dall'allora priore di Sanzeno prendendo spunto dall’offerta che le regioni italiane, a turno, anno dopo anno donano alla basilica di San Francesco di Assisi, patrono d'Italia, l'olio che arde perennemente sulla tomba del Poverello. Inizialmente l'avvicendamento annuale sembrava destinato ai comuni anauni ma poi, con l'avvento del nuovo arcivescovo Tisi l’idea si è caricata di un segnale più profondo e più largo. «Infatti, sono pochissime le diocesi del mondo a poter vantare come la nostra notizie certe e documentate sull'origine della loro chiesa, e la radici della chiesa trentina sono qui Sanzenoi», ha detto monsignor Tisi nell’omelia in cui ha invitato i fedeli trentini a frequentare questo luogo così denso di storia e di memorie. Al termine come tradizione, agli ospiti è stato offerto un affollato rinfresco. G.E.















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