Incontri su disabilità, sport e vita
Mauro Bernardi, maestro di sci invalido, racconta la sua esperienza
CLES. Riproposta anche quest’anno dalla Comunità della Valle di Non la due giorni di incontri con gli studenti dei centri di formazione professionale Enaip e Upt di Cles sui temi della disabilità, del valore dello sport e della vita. Gli incontri sono oggi e domani e hanno come ospite Mauro Bernardi, disabile bergamasco che con volontà e tenacia è riuscito a ricostruirsi, dopo l’incidente che lo ha pesantemente invalidato, una nuova vita professionale riuscendo a diventare tra l’altro maestro di sci. Una sorprendente testimonianza, che l’assessorato alle politiche sociali guidato da Carmen Noldin ha voluto portare in valle facendolo conoscere ai ragazzi delle professionali.
«Un progetto che desidera favorire l'integrazione e l'aggregazione tra persone normodotate e disabili attraverso l'incontro e il dialogo. Con Mauro Bernardi sarà un momento di importante formazione umana e sportiva per gli studenti e ragazzi coinvolti, volto anche a evidenziare i valori dello sport e della vita» - spiega l’assessore Noldin presentando l’iniziativa.
Un esempio, quello di Bernardi, che se da una parte ha dell’incredibile, dall’altra diventa testimonianza concreta di ciò che la volontà con la forza d’animo e la voglia di rialzarsi dopo una caduta rovinosa riesce a fare in una persona motivata. Bernardi infatti nonostante una disabilità che gli ha precluso l'utilizzo delle gambe, è un maestro di sci. «Mi sento come un granello di sabbia che può coinvolgere altri granelli. Ci sono tante persone disabili che vorrebbero avvicinarsi allo sport, al mondo dello sci e, perché no?, diventare maestro di sci come me» - conferma l’interessato. E così il suo primo obiettivo è di trasmettere questa voglia lavorativa, questa cultura e questa forza che lo ha aiutato a rialzarmi ed affrontare le sfide della vita. «Per quanto mi riguarda, la cosa più bella e paradossale è che nella disabilità sono riuscito a fare ciò che non riuscivo a fare nella precedente condizione». Ecco in poche battute la sua storia. Il 31 agosto 2005 Bernardi era diretto con il suo camion a Padova per una consegna. Viaggiava in prima corsia quando un tir gli si è messo davanti, all'altezza dell'Autogrill di Dalmine. L'impatto è stato violentissimo. «Ho capito subito che era successo qualcosa di grave: non sentivo più niente dalla vita in giù. Ma ero contento di essere vivo» - racconta. Da allora l’ex camionista collabora con le scuole per sensibilizzare i ragazzi al tema della disabilità, ma soprattutto per trasmettere la sua esperienza di vita. «Consiglio di aprirsi, di non aver timore o paura» - la sua ricetta. «Perché la paura è giusto che ci sia, ma non deve vincere sulle nostre scelte. E soprattutto imparare ad accettare l'aiuto degli altri, perché ci sono tante persone che sono disposte a darci una mano. Non bisogna mai arrendersi». (g.e.)