solidarietà

Inaugurato il panificio “solandro” in Sierra Leone: rifornisce più di 800 bambini e persone in difficoltà

L’impegno dell’associazione Amici della Sierra Leone di San Bernardo di Rabbi. Il panificatore Victor ha studiato proprio a Trento grazie ad una borsa di studio (foto Ansa)



TRENTO. Si è conclusa sabato 19 novembre, con l'inaugurazione, l'ultima tappa della costruzione del panificio di Lungi, in Sierra Leone, che ha visto impegnata l'associazione Amici della Sierra Leone di San Bernardo di Rabbi nel corso degli ultimi 3 anni. L'idea - sottolinea una nota - è partita quando i membri dell'associazione, che da 15 anni tornano periodicamente nel Paese Africano, hanno visto un forte bisogno nella comunità di Lungi - Tintafor. Dopo aver deciso di convertire le tradizionali adozioni a distanza nel progetto "adotta un asilo", che permette a tutti i bambini delle scuole materne adottate di avere la garanzia di almeno un pasto al giorno, ci si è appoggiati anche ad un panificatore locale per la distribuzione settimanale del pane.

La collaborazione con Victor, il panificatore che ha studiato proprio a Trento grazie ad una borsa di studio finanziata dall'Associazione ormai una quindicina di anni fa, si è estesa: oggi, con il nuovo panificio, l'obiettivo è quello di poter fornire il pane a 5 asili, più di 800 bambini e a un maggiore numero di persone in difficoltà, con una distribuzione a domicilio. Quindi, la creazione del panificio in prossimità del mercato cittadino, uno dei luoghi più vivi , vuole essere a supporto di tutta la comunità.

Grazie all'aiuto dei volontari Anna Benedetti, Michele Facchinelli, Paolo Battaglino, Elio Gregori, Maurizio Leonardi e del presidente dell'associazione Luigi Guarnieri e al loro recente viaggio in Sierra Leone sono stati montati un forno professionale per la panificazione, una macchina impastatrice, carrelli e banchi in acciaio un generatore con i relativi apparati elettrici per la messa in funzione nella struttura che è stata costruita da zero nel corso di quest'anno su terreno concesso dai padri Salesiani. Il progetto è stato possibile anche grazie ai contributi di numerosi benefattori, alla Cassa Rurale della Valle di Sole e della regione Trentino Alto Adige.













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