«In discussione solo 1,7 milioni» 

Fondo strategico. Il presidente della Comunità Val di Non scrive ai 25 Comuni che hanno sottoscritto il programma degli investimenti per chiarire che la destinazione della maggior parte delle risorse (7,5 milioni) è confermata. Tra gli interventi illegittimi i due sul lago di S. Giustina


Giacomo Eccher


Cles. «I Comuni di Romeno, Cavareno Ruffré Mendola e Ronzone cantano vittoria per la sentenza del Tar sul fondo strategico, ma quale vittoria? Il loro obiettivo era la bocciatura del piano strategico, ma esso è rimasto tutto in piedi e con le otto opere sovracomunali previste, dunque anche il tanto vituperato ponte tibetano!» Lo ha detto ieri a Cles il presidente della Comunità di valle Silvano Dominici in una conferenza stampa in cui ha fatto il punto sulla sentenza e sulle conseguenze che – ha detto – faranno solo perdere tempo prezioso a lavori lungamente attesi. «Se ritardare era l’obiettivo, allora possono dire di aver vinto, ma la soddisfazione è davvero meschina - ha aggiunto Dominici, che respinge ai mittenti le accuse sulla sua conduzione dell’accordo di programma.

La lettera ai Comuni

Il presidente valligiano con una lettera indirizzata ai 25 Comuni sottoscrittori del programma (quindi ovviamente non ai 4 ricorrenti) conferma che l’impianto del Fondo strategico rimane perfettamente valido, anche dopo questa sentenza. Il giudice amministrativo infatti ha confermato che l’unanimità dei consensi (come pretendevano i quattro ricorrenti) non è un requisito indefettibile nelle fattispecie (come quella in esame) nelle quali deve essere assunta una decisione concordata tra più amministrazioni. Resta valido dunque il principio della rappresentatività del 50% più uno della popolazione per il via libera all’accordo di programma, così come rimane in vigore la parte originaria delle risorse del fondo strategico pari a 7,5 milioni di euro. A dover essere rimodulati sono i fondi aggiuntivi di 1,3 milioni assegnati successivamente dalla Provincia ad integrazione del Fondo originario (fondi che vanno riapprovati dai Comuni ma con il criterio del 50% più uno della popolazione rappresentata, e non servono tutti) e i fondi del sovracanone ambientale.

Gli interventi da rivedere

In dettaglio, per questi ultimi dal Tar nessuna obiezione sull’applicazione delle risorse per quanto riguarda la lettera “A” delle disposizioni, mentre non sarebbe stato legittimo l’utilizzo dei fondi riferiti alla lettera “E” destinati espressamente ad interventi di regimazione lacustre e torrentizia, sponde comprese. Dunque anche quelle del lago di Santa Giustina, dove sono concentrati due degli otto progetti del fondo strategico: la “diga” e le “Plaze”.

Chiarimento necessario

«I fondi ambientali lettera E sono stati applicati anche da altre Comunità di valle alle piste ciclabili, e su questo attendiamo un pronunciamento esplicativo della Provincia che peraltro avevamo informalmente già avuto all’epoca dal Servizio enti locali» - ha specificato Dominici.

Le elezioni incombono

In definitiva, servono alcuni aggiustamenti amministrativi che si potrebbero fare in poche settimane ma che slitteranno di alcuni mesi perché il 19 marzo per i Comuni in scadenza elettorale scatterà l’obbligo di astenersi da deliberazioni “non urgenti”.















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