In consiglio il Piano per riqualificare 19 baite alla Mendola 

L’atto riguarda anche le sei casette bruciate 2 settimane fa Il Comune di Cavareno poi le potrà intavolare e vendere


di Giacomo Eccher


CAVARENO. Domani alle 21 in consiglio comunale arriva il Piano attuativo PAS comparto B, iniziativa pubblica per la riqualificazione ambientale e recupero delle baite alla Mendola insistenti su terreno di proprietà comunale. «È l'ultimo passaggio dopo le autorizzazioni che l’iniziativa ha già ottenuto nelle varie sedi e gradi di valutazione e questo consentirà di effettuare i frazionamenti con l’erezione delle particelle edificiali e quindi procedere alla relativa intavolazione al patrimonio comunale» - spiega il sindaco Gilberto Zani che confida in questo modo di mettere un punto fermo e definitivo nella controversa vicenda delle casette nel bosco della Mendola, querelle che si trascina da quasi quarant’anni.

La zona interessata dal piano attuativo riguarda nello specifico le 19 baite che in questi anni non sono rientrate nelle sanatorie edilizie che si sono susseguite negli anni in quanto edificate su demanio pubblico gravato da uso civico. E nel gruppo ci sono anche le sei che appena due settimane fa sono state bersaglio dell’ennesimo gesto di vandalismo (il quarto in pochi anni) che ha interessato la Mendola. «Pacificare un’area dopo 40 anni di liti crediamo sia un atteggiamento doveroso cui ognuno di noi è chiamato a fare assumendosi le responsabilità che gli competono. Adesso riteniamo ci siano tutte le condizioni per farlo, nel rispetto delle leggi e anche nell’interesse del nostro Comune e di una porzione di territorio che in questo modo esce da anni di degrado» - afferma Zani.

Le casette, ristrutturate e intavolate al patrimonio comunale, potranno essere messe sul mercato. «Vedremo se in vendita o in affitto, è una decisione che spetterà comunque al consiglio comunale, e su questo non posso anticipare nulla» - aggiunge Zani, che ribadisce la volontà di chiudere una partita durata troppo tempo. «Di motivi di principio su questa lunga storia ce ne sono e ce ne saranno sicuramente molti e sempre, ma è come pensare di mettere fine a una lite se qualcuno non decide di smettere razionalmente per primo non perché è stato messo al tappeto, visto che le cause pendenti promosse dai privati sono cessate per l’insussistenza dei motivi che le giustificavano» - sottolinea il sindaco anticipando le obiezioni che qualche contrario potrebbe sollevare sull’operazione.

Sulla sfondo rimangono infatti i bagliori dell’incendio che appena due settimane fa ha pesantemente danneggiato e in parte distrutte sei baite, e gli altri incendi, tutti dolosi, che finora sono rimasti impuniti, senza un responsabile. Atti vandalici che – Zani lo ripete – sono opera di una mente criminale, di un individuo (forse più di uno) che non si rende conto dell’enorme pericolo che tali gesti costituiscono in termini di rischio sia per le persone che fossero sorprese nel sonno nelle baite andate a fuoco ma anche per i vigili del fuoco che devono intervenire nello spegnimento, perché il rischio di scoppio delle bombole usate per cucinare è altissimo. «Non ho novità sulle indagini che peraltro non mi competono, ma so che stanno facendo tutto il possibile. Sul posto sono venuti gli specialisti delle forze dell'ordine, e speriamo che riescano a trovare le tracce per scoprire finalmente che cosa e chi c’è dietro a questi pericolosi vandalismi» - risponde Zani a specifica domanda.

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