le conseguenze secondo il sindaco 

«Il passivo di 100 mila euro penalizza cultura e sociale»

PREDAIA. Più complessa la questione Bel Coredo spa per la quale il Comune di Predaia, già ai tempi del commissario straordinario Marco Endrizzi (inizio 2015), aveva deliberato la dismissione delle...



PREDAIA. Più complessa la questione Bel Coredo spa per la quale il Comune di Predaia, già ai tempi del commissario straordinario Marco Endrizzi (inizio 2015), aveva deliberato la dismissione delle quote azionarie che il Comune di Predaia si era trovato in eredità dall’ex Comune di Coredo: decisione alla fine sfociata con l’asta bandita due mesi fa e come detto andata deserta. «Il deficit della società ha avuto conseguenze negative sul bilancio di Predaia per 100.000 euro con conseguente contrazione – ha detto il primo cittadino – della capacità di intervento del Comune nelle politiche sociali e cultura e l’amministrazione non poteva restarsene con le mani in mano ma la decisione di dismettere le quote era stata poi ribadita anche nei due anni successivi perché mancavano i presupposti normativi per fare altrimenti». Quest’anno la musica può cambiare: in base alla cosiddetta Legge Madia, le pubbliche amministrazioni possono mantenere le partecipazioni in aziende che producano energia. La Bel Coredo spa, infatti, gestisce il servizio del teleriscaldamento nella frazione di Coredo, dove tutti gli edifici pubblici sono collegati: solo nell'ultimo anno il Comune di Predaia ha speso ben 86.000 per questo servizio.

«Se c’è questa volontà a questo punto cambiamo la delibera mettendo al posto di “dismissione” la parola “razionalizzazione” della società», ha detto dai banchi della minoranza la consigliera Lorenza Mattevi. Emendamento però respinto perché tardivo e non sottoposto preventivamente all’esame del revisore dei conti. In conclusione rimane la formale decisione di dismettere le quote ma con la chiara volontà, ribadita dal sindaco, di rimanere nel capitale azionario della Bel Coredo spa se il progetto di risanamento e rilancio in corso avrà nuovi sviluppi. Nuovi sviluppi che adesso paiono esserci dopo la sottoscrizione, nei giorni scorsi, di un accordo tra l’ad Sartori e le banche creditrici con stralcio del 40% degli importi dovuti e un piano di rientro quindicennale per il restante debito.

«L’accordo per questo periodo non consente nuovi investimenti ne tanto meno dividendi ma che ci dà gli strumenti per ricostruire un futuro alla società puntando ad un recupero di credibilità nei confronti del paese di Coredo e della possibile utenza», commenta Sartori che a breve vorrebbe convocare un incontro pubblico per fare il punto della situazione in piena trasparenza. Per Sartori, infatti, i margini per ripartire ci potrebbero esserci tutti sulla base di un piano realistico che appaia credibile e con garanzia di durate e di efficienza del servizio. (g.e.)













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