Il concerto di cori introduce oggi la sagra dei nonesi
San romedio. Il 15 gennaio, san Romedio, è la sagra dei nonesi, e quest’anno la festa ancora di più che in passato si presente come la ricorrenza che unisce tutta la valle, anche la parte “tedesca”...
San romedio. Il 15 gennaio, san Romedio, è la sagra dei nonesi, e quest’anno la festa ancora di più che in passato si presente come la ricorrenza che unisce tutta la valle, anche la parte “tedesca” dell’Anaunia oltre quella “frontiera nascosta” che gli studiosi americani John W. Cole e Eric R. Wolf hanno descritto nell’omonimo volume pubblicato nel 1974. Per questo è di più di un concerto, o meglio, di una semplice rassegna corale, l’appuntamento canoro in programma oggi alle 15 nella chiesa maggiore del santuario, protagonisti il coro San Romedio d’Anaunia di Romeno, diretto dal maestro Luigi Deromedis e presieduto da Renato Blasiol e il Mandrchor Wold – Felix di Senale San Felix diretto da Armin Gritcsch.
I due cori, su invito della Comunità dei Padri Conventuali di Sanzeno San Romedio, introdurranno un pomeriggio di meditazione e riflessione attraverso il linguaggio della musica e in particolare del canto. La Madonna di Senale con il suo popolarissimo (anche tra i nonesi di lingua italiana) santuario mariano e l’eremo di San Romedio rappresentano gli astri che stanno all’apice di un ideale cammino sia spirituale che reale. Una strada percorsa da secoli da pellegrini che attraverso i boschi e i prati dell’Alta Valle raggiungono i due santuari per onorare un voto di comunità o, più semplicemente, per vivere un momento di fede immersi nella natura incantata di quel lembo di Alta Valle posta a cavallo della succitata “frontiera nascosta”. Una frontiera intesa in senso “osmotico”, cioè luogo che, sì, segna differenza di lingua e di tradizione, ma che dall’incontro e dall’interscambio di queste specificità fa punto di forza sia sociale che culturale. E un’unica fede.
«Ciò che unisce questi mondi e scavalca le frontiere è infatti l’unica fede; così il camminare dei pellegrini diviene un ideale filo invisibile che lega le culture nel loro camminare reciproco verso l’incontro con l’Altissimo. E quando la fede diventa canto ed armonia costruisce una ideale “scala verso il cielo” - scrive Stefano Graiff presentando il concerto ed il suo significato “transfrontaliero” nel senso pieno del termine. Su questa comune fede antica i due cori, l’uno, il “San Romedio” interprete da decenni del canto di ispirazione popolare trentino, e l’altro, il “Mandrchor” che esprime il canto popolare di lingua e cultura tedesca, proporranno un percorso musicale di meditazione in un pomeriggio sicuramente eccezionale ed unico».
Sarà un evento che aprirà le giornate intense che conducono al 15 gennaio, la Festa di San Romedio, appuntamento che è fortemente radicato nel cuore della gente della Val di Non, di tutto il Trentino e dell’Alto Adige. G.E.