Fugatti a Dimaro: «In ottobre potrete rientrare nelle case»
La rassicurazione del presidente. Ieri una delegazione provinciale ha incontrato sindaci e consiglio comunale. I lavori per mettere in sicurezza il rio Rotian dureranno qualche anno
Dimaro folgarida. Un anno di lavori per superare la fase dell'emergenza, due per concludere la sistemazione complessiva del conoide del rio Rotian con il ripristino delle superfici e la deviazione del torrente che tanta devastazione ha causato. Sono questi i tempi, ragionevolmente certi, per riportare Dimaro alla normalità. Ad assicurare i proprietari delle case rimaste danneggiate dalla colata detritica generata dall’esondazione del torrente che entro ottobre prossimo (la conferma si avrà a settembre) potranno riprendere possesso delle proprie abitazioni è il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, salito ieri sera a Monclassico per incontrare nuovamente la popolazione di Dimaro-Folgarida. Con lui anche l'assessore Giulia Zanotelli, il dirigente generale dell'Umst Grandi Opere e ricostruzione Raffaele De Col ed il dirigente del Servizio Bacini Montani Roberto Coali.
L’altra buona notizia comunicata ieri riguarda i rimborsi dei danni subiti dai proprietari delle case: «Stiamo lavorando - ha affermato il presidente - per innalzare le percentuali di rimborso in modo di arrivare al 90 per cento per le prime case».
La delegazione provinciale è stata accolta dal sindaco Andrea Lazzaroni e dall'intero Consiglio comunale di Dimaro Folgarida (presenti anche il sindaco di Commezzadura e il presidente della Comunità di valle), riunito nell'ex municipio di Monclassico. Un incontro atteso dalla popolazione, interessata a sapere come e con quali tempistiche stanno procedendo i lavori per la messa in sicurezza del versante. «Dimaro è un cantiere itinerante - ha affermato il sindaco Lazzaroni - e spero che, ad un anno dalla tempesta Vaia, si possa restituire le chiavi di casa a quanti non hanno ancora potuto farvi ritorno».
La comprensibile impazienza dei proprietari però non può derogare alla necessità, più volte sottolineata dall'ingegner De Col, di garantire nel tempo la sicurezza del versante che sovrasta Dimaro. Gli interventi previsti - hanno spiegato i tecnici della Provincia - non possono prescindere da una conoscenza approfondita delle condizioni di stabilità dell'intero versante e di come "si muovono" le acque nel terreno, pena una possibile replica del disastro dell'ottobre 2018.
Una serie di ordinanze - ha ricordato De Col riassumendo quanto si è fatto in questi mesi - hanno progressivamente consentito la ripresa delle attività commerciali e la riduzione della "zona rossa" a "gialla", sulla quale vige un piano di emergenza articolato in 4 soglie predisposto dalla Protezione civile e che rimarrà in vigore per tutta l'estate. Nel frattempo da metà maggio le attività commerciali nell’area gialla sono riprese fino alle ore 24, permane il divieto di pernottamento.
I lavori sul rio Rotian, sospesi durante le settimane di maltempo in primavera, sono ripresi il 16 maggio nella parte medio-alta del bacino. Tra la metà di luglio e i primi di settembre inizieranno i lavori nel "tratto C" sul conoide per la nuova deviazione del torrente nell'area interna al campeggio, che dovrà essere delocalizzato: un intervento per il quale la Provincia ha deciso di attivare, con tempi burocratici dimezzati, la procedura di Via. Con la prossima settimana, infine, si inizierà a selezionare la grande quantità di materiale detritico e blocchi di calcestruzzo depositati nella zona da impiegare per la costruzione dei nuovi argini e per i rinverdimenti. «I lavori sul rio Rotian - ha detto Coali - dureranno qualche anno; la popolazione deve essere consapevole che si vive su un conoide: movimenti di materiale ce ne potranno essere ancora ma con volumi più ridotti. Nei prossimi anni lavoreremo dunque per aumentare la sicurezza. Il lavoro in futuro continuerà per prevenire qualsiasi evento atmosferico che possa generare nuove instabilità del bacino idrico».