Fabrizio Paternoster è cavaliere dell’Austria

Revò. Fabrizio Paternoster, socio fondatore nel 1995 dell’Associazione Italia-Austria di Trento e Rovereto, di cui è presidente dal 2003, e membro della Fondazione Opera Campana dei Caduti di...


Carlo Antonio Franch


Revò. Fabrizio Paternoster, socio fondatore nel 1995 dell’Associazione Italia-Austria di Trento e Rovereto, di cui è presidente dal 2003, e membro della Fondazione Opera Campana dei Caduti di Rovereto, è un fine tessitore di ponti che in questi anni, tramite una serie di incontri culturali di alto spessore, ha contribuito a instaurare fra i due paesi un clima di pace, distensione e amicizia.

Il riconoscimento

«Un’ onorificenza che la Repubblica d’Austria conferisce a te, Fabrizio Paternoster, per rendere visibile il legame fra te e l’Austria, un segno di riconoscenza nei tuoi confronti, per i servizi speciali che hai svolto in questi anni, per promuovere e migliorare la conoscenza e l’amicizia reciproca. Tutto questo in un’ottica di cooperazione europea, anche se consapevoli che dopo un secolo dalla separazione del Sudtirolo dall’Austria il legame non è più scontato per tutti». Con queste parole il console generale d’Austria Wolfgang Spandinger ha appuntato una medaglia sul petto di Paternoster, che, molto commosso e onorato, ha provveduto a ringraziare tutti coloro che in qualche modo hanno collaborato per lo sviluppo di questi rapporti di amicizia e fratellanza che gli sono valsi questo alto riconoscimento.

La parole del premiato

«Colgo l’occasione per condividere l’evento di oggi con tutti coloro che hanno fattivamente contribuito a incrementare i rapporti tra i cittadini austriaci e quelli italiani, perseguendo obiettivi di maggior conoscenza reciproca, amicizia, collaborazione sul piano sociale, scientifico ed economico», ha detto Paternoster. La premiazione si è svolta sul colle di Miravalle di Rovereto, nella sala conferenze della Fondazione Opera Campana dei Caduti, che per l’occasione era gremita di autorità italiane e austriache.

Parole si stima

Il reggente della Fondazione Alberto Robol ha sottolineato: «Conoscevamo i molti meriti e le doti di Fabrizio Paternoster, ma non sapevamo che è così rappresentativo in un paese anticamente nemico, ricordando che qua siamo nell’occhio del Pasubio che ha visto il maggior numero di caduti nella prima guerra mondiale. Questo è un luogo di pace secondo il perdono e la riconciliazione. Per questo è stata una grande intuizione di Fabrizio volere la premiazione in questo luogo». Anche il vicepresidente della Provincia Mario Tonina sulla stessa lunghezza d’onda: «La competenza dimostrata in questi anni dall’Associazione Italia Austria e Rovereto è anche il nostro prioritario paradigma di lavoro: capacità, slegata da ogni appartenenza politica. In questi giorni ho avuto modo di verificare alcune iniziative dell’associazione: l’approfondimento di figure importanti del nostro tempo, come Alcide De Gasperi e la sua attività svolta nel parlamento di Vienna, la visione al limite dell’utopia di Othmar Winkler e la lettura tematica delle priorità dell’Europa di oggi e delle aree alpine». Sono intervenuti anche il presidente del Consiglio Provinciale Walter Kaswalder, l’assessora del comune di Trento Chiara Maule, l’assessore Mauro Previdi del Comune di Rovereto e la sindaca di Revò Yvette Maccani.













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