Ecco l’archivio dei conti Spaur
Migliaia di documenti fra cui 619 pergamene e 7.000 lettere
TASSULLO. Nel novembre 2016 c’era stato l'inventario di mobili, dipinti, suppellettili, broccati e sculture conservati in Castel Valer sul quale la Sovrintendenza dei Beni Culturali della Provincia ha espresso un giudizio di “eccezionale interesse culturale come collezione” e quindi “indivisibile”. Ora l’obiettivo è su un altro patrimonio storico di eccezionale valore legato al bellissimo castello noneso, “L’archivio dei conti Spaur di Castel Valer”, un fondo documentario conservato nell’archivio provinciale che è costituito da 1.459 unità archivistiche, fra cui 619 pergamene (la più antica del 1285), 114 registri e un epistolario di circa 7.000 lettere, dal secolo XVI fino al primo Novecento, per un complesso di circa 15 metri lineari di documentazione.
Oggi alle 17, all'Archivio provinciale, a Trento, si terrà un incontro nel quale verranno illustrate la genesi e la composizione del fondo, con la presentazione di una selezione di documenti significativi per contenuto e caratteristiche materiali e tipologiche, nonché le vicende che coinvolsero, a partire dal 1565, i coniugi Giovanni Gaspare Spaur ed Elisabeth von Eck. Gli Spaur, nominati nel 1464 baroni dell’impero e nel 1658 conti, rappresentano uno dei casati più illustri dell’intero Tirolo storico; signori delle giurisdizioni di Spor, Flavon e Fai-Zambana, furono proprietari di un vasto patrimonio di beni e di diritti. Dalle fila di questa famiglia emersero vescovi (di Trento, Bressanone, Vienna, Salisburgo, Gurk), ecclesiastici di alto rango (canonici dei capitoli di Trento, Bressanone, Salisburgo; badesse di vari conventi), esponenti di spicco dell’amministrazione sia locale sia centrale (consiglieri dell’Imperatore e del Governo di Innsbruck, governatori di Veneto e Lombardia, capitani all’Adige, vicari delle valli di Non e Sole), militari di grado elevato, giudici.
Il complesso documentario si riferisce al ramo del casato Spaur residente appunto a Castel Valer, che ebbe origine nella seconda metà del Cinquecento; l’archivio comprende nella porzione più antica importanti testimonianze su altre linee familiari, in particolare quella di Sporminore. Si tratta di un fondo particolarmente significativo per la storia dell’ampio territorio sul quale gli Spaur detennero possessi e diritti in valle di Non, Rotaliana, Paganella e nella città di Trento ma anche in Alto Adige (Tremeno), e Val Vensota e e nelal città di Bolzano.
Relatori dell’incontro sono Stefania Franzoi, curatrice del riordino e dell’inventariazione dell’archivio, e Giovanni Dellantonio, dell’Ufficio per i beni storico-artistici della Soprintendenza, che parlerà dell'interesse di alcuni storici per la vicenda che coinvolse, a partire dal 1565, i coniugi Giovanni Gaspare Spaur ed Elisabeth von Eck che il cardinale Cristoforo Madruzzo, l'ospite del Concilio di Trento, voleva allontanare dal Principato vescovile di Bressanone, perché richiedevano di avvicinarsi all'eucaristia nelle due forme del pane e del vino. (g.e.)