Cresce il pubblico di Cerevisia in tre giorni diecimila presenze 

Il festival della birra artigianale. Graziadei: «Intorno a questo mondo cresce l’interesse» Il birrificio Rethia di Vezzano vince il primo premio del concorso per il secondo anno consecutivo



Fondo. Numeri importanti anche quest’anno per Cerevisia, il festival dedicato ai prodotti brassicoli trentini e ai loro produttori. A Fondo nei tre giorni compresi fra venerdì e domenica scorsi sono state contate oltre 10.000 presenze e circa 21.000 degustazioni, mentre i 13 birrifici presenti hanno proposto più di 100 diversi prodotti, più o meno lo stesso numero di quelli che sono stati iscritti al prestigioso concorso.

Si è trattato, soprattutto, di un'altra utile opportunità offerta ai birrifici trentini per farsi conoscere meglio e per mettere alla prova di un pubblico competente le nuove etichette, che, inevitabilmente, ogni anno vengono lanciate. Importantissime, per i produttori, sono le valutazioni tecniche della giuria che esamina le birre a concorso, ma altrettanto probante è la risposta offerta “sul campo” dai consumatori.

«Si nota un crescente interesse intorno al mondo delle birre artigianali» - conferma Daniele Graziadei, sindaco di Fondo, lui stesso produttore di birra e anima del comitato organizzatore che fa capo alla Pro loco. «Si osserva che il pubblico di questi festival, anno dopo anno, si è fatto sempre più esperto a proposito di stili e tendenze. La serata del venerdì è quella in cui si è registrata la maggiore crescita di ingressi, grazie ad un netto incremento di appassionati provenienti da altre province. Molti sono i turisti che hanno pernottato in valle, nonostante il brutto tempo, per godersi l'appuntamento».

Molto apprezzata la musica live proposta da gruppi locali e bavaresi, così come la pizza a chilometro zero.

Al concorso il premio più ambito che assegna il titolo di “birrificio dell'anno” a chi raccoglie il più elevato numero di piazzamenti nelle singole categorie, è andato per il secondo anno consecutivo a Rethia, azienda di Vezzano, che ha preceduto l'agribirrificio Maso Alto di Pressano (aggiudicatosi il premio speciale per l’impiego di materia prima trentina) e il Barbaforte di Folgaria.Poi la “Ginevra” del birrificio Leder si è imposta fra le birre chiare di ispirazione tedesca e ceca (German e Bohemian Pilsner); la “Stranger Pils” di Maso Alto fra quelle chiare di ispirazione europea (European Lager, Helles, Zwickl, Dortmunder Export, Kolsch, Alt, Cream Ale); la “Bianco Cavallo Galattico” di Fon fra le chiare e ambrate di ispirazione americana (American Pale Ale); la “Wild Side” 2018 di Rethia fra le chiare, ambrate e scure con uso di uva, mosto, vinacce (Italian Grape Ale); la “Obice” di Barbaforte ha invece vinto in una categoria che ne ha accorpate tre simili (birre chiare e ambrate, alta fermentazione, luppolate); così come la “Godzilla” di Rethia, prima fra le affumicate, torbate, affinate in legno, Stout e Porter. “Weissbear” di Birra del Bosco primeggia in un gruppo in cui sono state unite diverse tipologie di birre chiare ad alta fermentazione con basso gradi alcolico; infine “Quadro” di Barbaforte festeggia il primo posto in una categoria che ha messo insieme tre tipologie di birre di ispirazione belga ad alta fermentazione. G.E.















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