«Cles, la circonvallazione è un’opera che va avanti»
Il sindaco Mucchi ne è convinto: «Abbiamo avuto delle decise rassicurazioni da parte del governo provinciale sulla volontà di procedere in modo spedito»
CLES. La circonvallazione di Cles non corre rischi. Questa almeno la convinzione del sindaco Ruggero Mucchi che proprio per avere rassicurazioni in merito lo scorso 7 gennaio ha incontrato a Trento il presidente Maurizio Fugatti assieme al vicesindaco Diego Fondriest e l'assessore ai lavori pubblici Massimiliano Girardi. Presenti all’incontro anche l'assessore Giulia Zanotelli e alcuni funzionari provinciali, responsabili del settore Lavori Pubblici e Grandi Opere.
«L'obiettivo era quello di verificare dal punto di vista tecnico, ma anche da quello politico, la situazione della Variante Est e del polo scolastico, cosi come le intenzioni del nuovo governo provinciale rispetto a queste opere previste nell'imminente su Cles», sottolinea Mucchi che si era portato dietro anche i faldoni del Masterplan e del Mobility Plan, recentemente approvati dal consiglio comunale.
«L'incontro – spiega il primo cittadino - è stato molto cordiale e costruttivo, ma soprattutto utile perché abbiamo avuto decise rassicurazioni, da parte del presidente, sulla volontà di procedere in modo spedito alla realizzazione di entrambe le opere, confermando così gli accordi da noi presi con la precedente amministrazione provinciale. Ci è anche stato comunicato che la procedura di gara per la realizzazione della variante est è in ottimo stato di avanzamento, che verso la fine di gennaio termineranno tutte le verifiche da parte dell'apparato provinciale e soprattutto che non ci sono stati ricorsi verso la procedura di assegnazione dei lavori».
Durante il 2019 potrà quindi iniziare la preparazione degli esecutivi, ma anche e soprattutto l'interlocuzione con il territorio - Comune, agricoltori interessati dalle opere e dal deposito del materiale, Trentino Trasporti - per apportare eventuali correttivi al progetto e per organizzare la fase realizzativi che dovrà essere più delicata possibile per la borgata.
«Per quanto ci riguarda, il Comune è pronto a iniziare questa fase anche subito. Inizieranno comunque anche i lavori di completamento del Polo Scolastico con la realizzazione della Bretella Nord che consentirà di collegare direttamente via Filzi a piazza Fiera che diventa cosi il nodo fondamentale da risolvere con il coinvolgimento anche di Trentino Trasporti».
Quanto alle recenti notizie di realizzazione del Traforo del Peller, il sindaco Ruggero Mucchi ribadisce la posizione di Cles: nessuna preclusione a discutere di tale opera per il futuro, riconoscendo peraltro agli amici solandri il diritto e l'opportunità di approfondire questa soluzione, senza però che la Tangenziale di Cles venga messa in discussione, per nessun motivo.
«Sappiamo tutti che la variante est serve molto anche alla Val di Sole e che dare segnali di incertezza da parte del territorio è molto imprudente anche nei confronti delle imprese che dovranno realizzare l'opera. Potrebbero infatti essere indotte a legittimi ma gravi attendismi per capire quali siano le reali intenzioni e magari organizzarsi diversamente, procurando ulteriori ritardi o impedimenti a un'opera irrinunciabile per due valli intere». E aggiunge: « Abbiamo bisogno invece che tutti ci aiutino a sottolineare l'importanza del nodo di Piazza Fiera in cui convergono gli studenti di tutti i paesi e gli utenti dei servizi che Cles offre. La rilevanza sovracomunale di questo importante nodo é evidente e concreta». Mucchi conclude con un invito alla prudenza nell’affrontare tali temi considerando gli effetti collaterali che potrebbero manifestarsi. «Le Valli del Noce devono andare avanti insieme su un argomento, la viabilità, che le accomuna. Tutto si può fare, anche il Traforo del Peller, ma questo è il momento della Tangenziale Est di Cles e sarebbe bello che entrambe la valli lavorassero per questo obiettivo prima di rimettersi insieme per lavorare per le prossima grande opera. Perché le divisioni hanno solo creato rallentamenti e disguidi, e chi ci ha rimesso siamo stati noi stessi e i nostri territori: non cadiamo nel tranello del “divide ed impera”».